[09/05/2008] Parchi

Birds Day: gli uccelli migratori ambasciatori della biodiversità che scompare

LIVORNO. In occasione del World Migratory Bird Day, che cade il 10 ed 11 maggio, il Programma per l’ambiente dell’Onu (Unep) mette in guardia sul calo registrato per numerose specie di avifauna migratoria in seguito alle recenti campagne di inanellamento, anche perchè gli uccelli migratori sono considerati uno dei migliori indicatori dello stato di salute della biodiversità globale ed abitano praticamente in tutti gli ecosistemi del mondo.

Il calo è stato registrato per numerose specie e lungo le principali rotte migratorie. “Gli uccelli migratori sono tra le più straordinarie creature del pianeta – dice il direttore dell’Unep Achim Steiner – ed in molti Paesi il birdwatching è un’attività del tempo libero e del turismo, ance economicamente. Ma gli uccelli migratori sono più di questo. La loro dipendenza da ambienti ed ecosistemi sani li rende indicatori chiave per il fatto che la comunità internazionale sta veramente affrontando i declino e l’erosione della base del patrimonio naturale del pianeta”.

Il birds day, che quest’anno ha per tema Migratory Birds – Ambassadors for Biodiversity” proporrà il 10b ed 11 maggio concerti, film ed altri eventi pubblici per evidenziare la meraviglia di uno dei più imponenti fenomeni naturali, di esseri spesso piccolissimi che fanno migliaia di chilometri per potersi riprodurre, ma la festa è minacciata da un’ombra sempre più scura: la crescente minaccia che subiscono gli uccelli migratori e la biodiversità della terra ed il loro declino globale.

Le ragioni che stanno dietro il calo delle popolazioni di avifauna migratoria sono complesse e per alcune specie riguardano situazioni specifiche e localizzate, ma la riduzione globale degli uccelli migratori è un riflesso della più grande questione ambientale legata alla perdita accelerata della biodiversità causata dall’impatto delle attività umane sugli ecosistemi del pianeta.

L’Unep evidenza che il 41% delle 552 popolazioni di uccelli acquatici che si sposta lungo le rotte migratorie tra Africa ed Eurasia sono la testimonianza di questo declino ed anche gli uccelli canori che sfruttano gli stessi corridoi di migrazione sono in evidente diminuzione. Le popolazioni di 36 specie di uccelli che migrano tra Australia ed Asia orientale sono calate del 75% negli ultimi 25 anni.

Nel frattempo anche gli uccelli dell’emisfero boreale occidentale, come il Canadian Warbler, che migrano tra il nord del Canada ed il Sudamerica, sono in forte diminuzione perché si sta riducendo la foresta dove si riproducono.

Gli uccelli migratori si dimostrano molto vulnerabili ai cambiamenti climatici e questo è dovuto anche alle soste che devono fare durante I loro lunghi voli durante le quali spesso non trovano più il “rifornimento” necessario ed alcune specie sembrano destinate all’estinzione a causa della frammentazione dei loro habitat dovuta a modifiche agricole, urbane, infrastrutturali ed allo sviluppo industriale.
Ma i migratori alati sono a rischio anche per il riscaldamento climatico: l’innalzamento delle temperature nelle zone desertiche che attraversano, tempeste sempre più frequenti e innalzamento del livello del mare potrebbero impedire o rendere vano il flusso migratorio.

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