[12/05/2008] Rifiuti

Per fare un libro non ci vuole un albero

LIVORNO. Si conclude oggi l’edizione 2008 di una discussa Fiera del libro di Torino, che però, al di là delle tante polemiche non solo politiche, è stata ancora una volta un’occasione per rilanciare la campagna di Greenpeace “Scrittori per le foreste”, grazie alla testimonianza e all’impegno di Andrea De Carlo (Nella foto), uno dei primi e più appassionati scrittori “amici delle foreste”.

Dopo la presentazione del suo nuovo libro “Durante”, De Carlo e Chiara Campione, responsabile campagna Foreste di Greenpeace, hanno tenuto l’incontro “La sfida ecologica fino all’ultimo respiro. La terra si salverà? E noi?”.

All’interno della Fiera gli attivisti di Greenpeace vestiti da oranghi – specie fortemente minacciata dalla deforestazione – hanno presenziato gli stand degli editori amici delle foreste e distribuito ai visitatori un cartoncino riciclato con il messaggio “Per fare un libro non ci vuole un albero”, da appendere al collo, inoltre hanno pressato personalmente autori ed editori che non sono ancora passati alla carta riciclata o certificata dai due ssitemi riconosciuti a livello globale Pefc e Fsc.

Alla campagna “Scrittori per le Foreste” hanno aderito molti autori, ma anche intere case editrici come Bompiani, Fandango, Rovescio e la rivista letteraria Toilet, che hanno deciso di abbandonare la carta tradizionale in favore di acquisti sostenibili.

Greenpeace con la Campagna “Scrittori per le foreste” dal 2001 chiede a case editrici e scrittori di spostare la produzione su carta riciclata o su carta certificata per fermare la deforestazione. Del resto nel mondo ogni due secondi viene distrutta un´area di foresta grande quanto un campo di calcio.

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