[12/05/2008] Parchi

A Bonn per salvare la biodiversità con agricoltura e parchi

LIVORNO. «Il rinnovamento delle diversità agricola delle colture e del bestiame da allevamento sostenuto attraverso un sistema sostegno naturale funzionale della comunità interparchi nazionale è la migliore soluzione a lungo termine per rispondere alle sfide mondiali» ha detto il segretario esecutivo della Convenzione sulla diversità biologica (Cbd), all´apertura della conferenza mondiale che si è aperta a Bonn, in Germania.

La riunione di 191 Paesi (Cop9) si tiene in un momento cruciale per la comunità internazionale che si confronta con una delle più gravi crisi alimentari dell´epoca moderna e con i prezzi di riso, grano e mais che hanno aggiunto livelli record, mentre le riserve mondiali di cereali hanno toccato il minimo storico. Un mondo sempre più popolato i esseri umani e sempre più urbanizzato che si confronta e scontra con gli effetti combinati dei cambiamenti climatici e la perdita accelerata e senza precedenti della biodiversità.

Il recupero ed il rinnovamento della diversità biologica in agricoltura, comprese le maniere in cui si cercherà di far fronte agli impatti tremendi dei cambiamenti climatici, sarà uno dei principali punti i discussione nella conferenza di due settimane, «L´agricoltura è considerata come un eccellente esempio del modo in cui le attività umane hanno un effetto profondo sul sistema ecologico del pianeta - ha detto Djoghlaf. Nel corso degli ultimi 50 anni, gli esseri mani hanno modificato gli ecosistemi più rapidamente e più profondamente che nel corso di tutto l´altro periodo della storia umana. In effetti, più terre sono state convertite ad uso agricolo nel corso degli ultimi 50 anni che nel corso dei due secoli precedenti. E´ per questo che il rapporto tra la biodiversità e l´agricoltura è nel programma della conferenza di Bonn ed è il tema scelto quest´anno per la giornata internazionale della diversità biologica che sarà celebrata in tutto il mondo il 22 maggio».

Dall´alba dei tempi, l´uomo ha utilizzato più di 7.000 specie di piante per soddisfare le proprie esigenze, ma durante gli ultimi 100 anni abbiamo smesso di coltivarne i tre quarti delle varietà agricole ed ormai grano, riso e mais forniscono alla popolazione mondiale i due terzi delle calorie necessarie, creando così una dipendenza da poche specie che impoverisce la biodiversità agricola d aggrava considerevolmente il rischio globale soprattutto in un periodo nel quale si deve rispondere alla domanda crescente di cibo nel contesto del riscaldamento globale.

«Lo sviluppo di crisi alimentari è il sintomo di un problema profondo» ha detto Djoghlaf. A Bonn si parlerà anche d disboscamento e Djoghlaf ha fornito cifre impressionanti: «ogni minuto, 20 ettari di foreste spariscono. Ogni anno, più di 10 milioni di ettari di foreste sono distrutti. Mentre l´80% della biodiversità si trova nelle foreste tropicali».

A conferenza di Bonn arriva ad appena due anni dal 2010, l´anno in cui scadono gli obiettivi per la biodiversità (noti da noi anche come Cuntdown 2010), adottati nel 2002 da 110 capi di Stato per ridurre in maniera significativa il ritmo elevato di impoverimento della biodiversità a livello mondiale, per contribuire così alla riduzione della povertà a benefico di tutte le forme di vita sulla terra. I partecipanti discutono anche di come trovare un accordo su una road map entro il 2010 per negoziare un insieme di regole per l´accesso alle risorse genetiche e sulla condivisione dei vantaggi che provengono dal loro utilizzo. Il "Regime internazionale sull´accesso alle risorse genetiche ed alla ripartizione giusta ed equa dei vantaggi provenienti dal loro utilizzo" sarà uno dei maggiori strumenti per assicurare l´attuazione degli obiettivi del millennio per lo sviluppo e l´eliminazione della povertà.

«Il nostro pianeta ha conosciuto 5 grandi estinzioni nel corso dei milioni di anni di vita sulla terra - ha detto Achim Steiner, direttore dl Programma per l´ambiente dell´Onu (Unep) - Una sesta grande estinzione è attualmente in corso, provocata per la prima volta nella storia principalmente dagli impatti umani. Nel corso dei prossimi decenni, il ritmo di scomparsa delle specie potrebbe raggiungere da 1.000 a 10.000 volte il asso normale. Questo è niente più che lo smembramento dell´attività del mondo naturale e del capitale della natura, dalle foreste e alle barriere coralline ai sistemi fluviali ed al suolo. Esistono eccellenti esempi di gestione intelligente delle risorse del pianeta basate sulla natura. E´ venuto il momento di accelerare e federale in tutto il mondo, con un sostegno finanziario sufficiente, la creazione di meccanismi di mercato, il rafforzamento dei tre pilastri della Convenzione sulla diversità biologica, compreso l´accesso e la divisione dei vantaggi ed un nuovo sentimento di urgenza. A Bali, abbiamo avuto un progresso sui cambiamenti climatici. A Bonn, dobbiamo ottenere niente di meno che un progresso sulla biodiversità».

La Cop9 della Cbd di Bonn sarà conclusa da un forum senza precedenti di oltre 100 ministri dell´ambiente che sarà aperto dal cancelliere tedesco Angela Merkel che dovrebbe annunciare un impegno specifico per la salvaguardia della biodiversità e dei sistemi ecologici chiamato "Life web intiative" che sarà seguito da un invito a tutti i governi a prendere impegni concreti. "La Germania ha creato un´alleanza per la protezione della natura, speriamo che la riunione di Bonn resti nella memoria come la culla di un´alleanza universale per la protezione della vita sulla terra" ha detto Djoghlaf.

Per Sigmar Gabriel, ministro dell´ambiente della Germania, «L´obiettivo di questa iniziativa è quello di far corrispondere gli impegni volontari per la designazione di nuove e aree protette e il miglioramento della gestione delle aree esistenti con gli impegni di accordare i finanziamenti per quest´ultime. I progressi nella messa in campo di una rete mondiale di zone protette è, a nostro avviso, uno dei principali mi della nona conferenza delle parti della Convenzione sulla diversità biologica. La rete delle aree protette è uno dei principali strumenti per porre un termine alla drammatica perdita globale di specie e di habitat così da poter fornire una base solida per la conservazione delle risorse naturali. Gli habitat intatti come foreste, zone umide e barriere coralline sono anche dei pozzi di gas climalteranti e giocano un ruolo fondamentale nella regolazione naturale del clima. La conservazione degli habitat è la protezione attiva del clima».

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