[19/05/2008] Urbanistica

Si sgonfia la bolla del cemento europeo?

BRUXELLES. Forse la bolla edilizia non sta scoppiando in Europa come è successo negli Usa, ma un qualche segnale di sgonfiamento si intravede: nel settore delle costruzioni, la produzione corretta dalle variazioni stagionali, nel marzo 2008 è diminuita, rispetto a febbraio, del 2,2% nella zona euro (l´Europa a 15 di cui fa parte anche l´Italia, ma che non fornisce da tempo dati statistici sul settore delle costruzioni ad Eurostat) e del 2,5% nell´Ue a 27. Uno stop quasi inaspettato, visto che a febbraio la produzione era cresciuta dell´1,6% nella zona euro e del 2,5% nell´Ue27.

Secondo Eurostat, anche su scala annuale c´è un ribasso dell´1,4% nella zona euro e dello 0,1% nell´Ue 27 dove soprattutto i Paesi dell´Est di nuova entrata registravano una cementificazione vertiginosa.

La produzione del settore delle costruzioni è invece aumentata in Svezia (+5,1%) e in Polonia (+1,4%), è stabile in Francia e diminuisce in 9 Stati membri. Il calo maggiore lo registra la locomotiva europea, la Germania (-12,3%), in Slovenia (-12,2%) e la lanciatissima Gran Bretagna (-9,0%), Paesi dove l´economia vera, non legata alla rendita immobiliare, però sembra ricominciare a tirare.

Il settore dell´edilizia abitativa cala dell´1,9% nella zona euro e del 2,5% nell´Ue27, mentre a febbraio si era registrato rispettivamente +0,9% e +2,1%. Le infrastutture civili calano dell´1,4% nella zona euro e dell´1,5 nell´Ue27, mentre a febbraio erano rispettivamente a +3,4% e +4,0%.

Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati su base annua, la produzione nelle costruzioni è aumentata in otto Stati e diminuita ai quattro. Gli aumenti maggiori si hanno in Romania (+32,5%), in Svezia (+23,2%) e in Slovenia (+22,5%). La bolla sembra invece proprio scoppiata in Spagna (-10,1%) e in Portogallo (-6,5%).

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