[19/05/2008] Rifiuti

Contrordine sulla spazzatura del sottosegretario alla salute: in Campania non ci sono rischi

LIVORNO. Sembra finito il tempo delle destra arroccata sulle barricate napoletane a invocare la punizione divina ed elettorale per gli untori che seminavano malattie e topi per le strade di Napoli e della Campania occupate dai rifiuti: ora il sottosegretario alla salute Ferruccio Fazio sente tutto il peso della governabilità e dice all’Agi che l´emergenza rifiuti in Campania dà certamente «gravissimi problemi ambientali, nessuno vuole dare false rassicurazioni», ma che questo genera disagi e conseguenze ambientali che non necessariamente corrispondono a pericoli concreti per la salute.

L’uso delle parole è un’arte: la catastrofe diventa disagio e i problemi ambientali non sono più pericolosi per l’uomo. Spunta persino, dopo tanto isterismo ascientifico ben pascolato, la incontestabilità scientifica dei dati. Insomma, ora diamoci una calmata e lasciateci lavorare: «Si possono fare tutte le polemiche che si vogliono – dice Fazio - ma dobbiamo partire dalla scientificità della medicina, che ci dice che i rischi per la salute sono contenuti. Nei rifiuti urbani non si sviluppano germi inalatori, ci sono germi trasmissibili per ingestione, ma non credo che qualcuno si mangi l´immondizia».

Parole sagge ma che forse arrivano dopo qualche rivolta inutile e troppi roghi nelle strade.

E anche i topi che ieri traboccavano nei servizi dei telegiornali non sono più così pericolosi, sono derubricati a presenza «di per sè non necessariamente dannosa», e chi deve capire si adeguerà, i ratti spariranno dai telegiornali per rimanere nei cartoni animati. Il sottosegretario spiega che «i topi non sono i principali portatori della leptospirosi, tanto che l´ultimo caso di questa malattia e´ stato segnalato a Caserta 18 mesi fa. Il topo non è un vettore importante di malattie infettive».

Non è più pericolosa nemmeno la diossina «ci sono i dati che dicono che è presente in quantità non elevate», ma Fazio tranquillizza anche sui tumori, che pure hanno incidenze altissime nella “terra dei fuochi” campana: «anche se esistono dati preliminari discordanti, non si può ancora dire con certezza che la presenza di immondizia sia causa di un aumento dei casi di tumore».

Intanto il ministero della salute provvederà ad un piano di emergenza e di informazione alla popolazione, di formazione degli operatori e di monitoraggio sanitario, ambientale e alimentare. Sarà quasi comico vedere esperti portati dal governo di centrodestra dire ai manifestanti che il centrodestra portava in piazza per protestare contro i pericoli sanitari dei rifiuti, che in realtà il pericolo non c’era. Intanto si preparano i “medici sentinella” che dovranno tenere informato il ministero della situazione sul campo e dal 22 maggio dovrebbe essere operativo un call center per informare i cittadini.

Secondo Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, le rassicurazioni di Fazio sono fuori luogo: «Non facciamo inutili allarmismi, ma non esageriamo nemmeno nel tranquillizzare i cittadini e nello sminuire l’emergenza sanitaria. La combustione a cielo aperto dei rifiuti abbandonati per le strade produce emissioni di diossina tutt’altro che trascurabili. Anche nei rifiuti urbani sono presenti pvc e composti del cloro che rendono i fumi pericolosi. Il sottosegretario forse non conosce le conclusioni dello studio commissionato dal dipartimento della Protezione civile e condotto nelle province di Napoli e Caserta dall’Organizzazione mondiale della sanità, dal Consiglio nazionale delle ricerche e dall’Istituto superiore di sanità in collaborazione con l’Osservatorio epidemiologico regionale, l’Arpa Campania e l’Esa (Epidemiologia sviluppo ambiente), secondo il quale le popolazioni che vivono in aree interessate da discariche abusive di rifiuti sono maggiormente a rischio di patologie tumorali. La confusione in Campania è già alta – conclude Ciafani - Evitiamo di incrementarla inutilmente».

Torna all'archivio