[19/05/2008] Rifiuti

L´Ato Toscana Costa è in ritardo, la Regione invia la diffida

LIVORNO. La Commissione speciale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti urbani, presieduta da Paolo Marcheschi (Fi-Pdl) si è riunita per al prima volta stamani mattina per ascoltare l’assessore regionale all’ambiente Annarita Bramerini, che ha fatto il punto sull’applicazione della legge 61/2007 e sulla situazione rifiuti in Toscana.

Come ha spiegato l’assessore alcune scadenze, molto strette, previste dalla legge sono state rispettate, come l’approvazione da parte della Giunta dello Statuto tipo per la nuova Comunità di ambito; altre invece no. Gli enti locali dovranno approvare gli statuti entro fine mese, qualche settimana di ritardo si registra nell’elaborazione del contratto tipo per l’affidamento dei servizi, per la necessità di mettere a punto un atto che sia in grado di evitare in futuro ricorsi e contenziosi, mentre le Province hanno avviato l’iter per l’approvazione dei piani interprovinciali.
Il ritardo più evidente sottolineato da Bramerini riguarda il futuro Ato-costa nell’elaborazione del piano straordinario di affidamento alle Comunità di ambito. Mentre l’Ato-centro e Ato-sud sono più avanti, la zona della costa, che peraltro è la più vasta, registra qualche intoppo. Da parte della Giunta è già partita la diffida, e se la scadenza del 28 maggio non sarà rispettata partirà la procedura per il commissariamento.

In effetti proprio questo pomeriggio i sindaci dei 11 comuni dell’Ato costa si sono riuniti e nel corso dell’incontro abbiamo chiesto un chiarimento ad Alessandro Nenci, sindaco di Rosignano Marittimo: «La riunione non è ancora terminata – spiega il primo cittadino - Stiamo valutando il richiamo del presidente Martini e dell’assessore Bramerini sul rispetto dei tempi che scadono alla fine maggio. Alcuni elementi di novità devono essere valutati bene, perché questo con 4 province coinvolte è sicuramente l’Ato più complesso e quindi proprio per rispettare i tempi dati, probabilmente chiederemo un incontro chiarificatore urgente alla Regione».

Rispondendo alle numerose domande dei commissari, l’assessore Bramerini ha precisato di «essere preoccupata per un’unica eventualità, che potrebbe portare la Toscana a non essere in grado di scongiurare l’emergenza: quella che gli impianti previsti non siano realizzati». Quanto alla capacità della Toscana di adeguarsi alla nuova normativa con la celerità e la disponibilità necessaria Bramerini ha espresso “un giudizio cautamente positivo”.
«Questa legge – ha detto - ha rimesso in discussione una situazione cristallizzata da oltre dieci anni, provocando una rivoluzione copernicana. Gli enti pubblici sono consapevoli e pronti a cooperare, le aziende, con le dovute eccezioni, dimostrano qualche difficoltà in più a misurarsi con il nuovo».

I dati forniti alla Commissione mettono in rilievo che la produzione totale di rifiuti in Toscana è di 9.858.039 tonnellate (in media 703 chilogrammi per abitante per anno), di cui i rifiuti urbani rappresentano il 25% del totale e i rifiuti speciali il 75%. I dati indicano un aumento della produzione totale procapite nel 2006 rispetto al 2005 dell’1,1%. In Toscana si producono oltre 700 kg ad abitante all’anno. La raccolta differenziata certificata nel 2006 è stata pari al 33,42%. Gli impianti di smaltimento e trattamento rifiuti in Toscana sono 54: 22 discariche, 13 impianti di selezione-trattamento, 11 impianti di compostaggio della frazione organica, 8 termovalorizzatori. Infine, il flusso per rifiuti speciali in uscita dalla regione eccede del 36% il flusso in ingresso.

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