[20/05/2008] Comunicati

Ue e America Latina – Caraibi alleati contro i cambiamenti climatici

BRUXELLES. Il summit di Lima tra Unione europea ed America latina-Caraibi (Alc) ha permesso di trovare accordi anche in campo ambientale anche grazie alle riunioni separate e tematiche tra Ue e Comunità andina (Colombia, Equador, Perù, Bolivia), il Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay, Venezuela), l´America centrale (Salvador, Costa Rica, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Panama) ed il Cariforum (Bahamas, Barbados, Antigua e Barbuda, Belize, Dominica, Grenada, Haiti, Jamaica, Repubblica dominicane, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadines, Suriname, Trinidad e Tobago) Cile e Messico che hanno permesso di concretizzare gli accordi di principio già negoziati, un approccio pragmatico che ha permesso all’Ue di accordarsi con Paesi che spesso non hanno una politica comune o che sono addirittura in conflitto tra di loro.

Le discussioni Ue – Alc hanno portato ad accordi commerciali e di associazione, ma soprattutto ad una presa di coscienza e ad impegni comuni sui due temi principali all’ordine del giorno del summit di Lima: la lotta contro il cambiamento climatico e contro la povertà.

«Le discussioni riguardanti la lotta contro il cambiamento climatico sono state le più animate – ha spiegato Janez Janša (nella foto), presidente del governo sloveno e del Consiglio europeo - perchè, in questa parte del mondo, questa problematica è entrata poco a poco nella coscienza collettiva e, di conseguenza, nell’agenda politica dei Paesi della regione. A questo riguardo, la preoccupazione è più grande tra i Paesi dei Caraibi, che sono, per questo, gli alleati più sinceri dell´Unione europea in questo settore. Questo incoraggia l’Ue a rafforzare il suo ruolo di leader nella lotta contro i cambiamenti climatici, in vista di pervenire ad un accordo globale ed efficace per il post-Kyoto. Io mi rallegro ugualmente perchè siamo riusciti a riunire, attorno allo stesso tavolo, i quattro presidenti della Comunità andina per una discussione che si è rivelata positiva e produttiva. E’ un gran passo avanti in vista della conclusione dell’accordo di associazione tra l’Ue e la Comunità andina ache è, d’altronde, l’obiettivo che l’Ue ed i nostri partners della Comunità andina sono desiderosi di raggiungere».

Certo, mettere nella stessa stanza i no-global Morales e Correa, il filoamericano Uribe e il socialdemocratico Alan Garcia, divisi perfino sui confini dei loro Stati e che rischiano di dichirarsi guerra per le Farc, per il petrolio o per la coca, è stata un’impresa che fa ben sperare per il futuro e che mette l’Unione europea in posizione privilegiata per essere davvero il partner più affidabile per lo sviluppo sostenibile dell’America latina e dei Caraibi.

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