[21/05/2008] Comunicati

Sviluppo sostenibile per una educazione di pace: ad Ecomondo

LIVORNO. Dai progetti didattici, al commercio equo e solidale, al gruppo d’acquisto solidale. Queste sono alcune tematiche su cui l’Associazione Eco-Mondo ritiene importante confrontarsi con gli studenti, gli insegnanti e con tutta la cittadinanza per ribadire l’importanza del binomio educazione-ambiente. E proprio in tale convinzione alla Festa di primavera la manifestazione livornese che si terrà a Villa Regina dal 22 al 25 maggio, verranno presentati i due percorsi didattici per le scuole superiori “Sviluppo sostenibile per una educazione di pace” (finanziato dalla Cassa di risparmio di Livorno) e “Impronte umane sulla Terra! Alla scoperta dell’impronta ecologica!” (finanziato dal Cesvot) finalizzati alla sensibilizzazione dei giovani sui temi del della sostenibilità ambientale, dell’equità e della solidarietà.

Statistiche, dati sulle abitudini degli studenti delle scuole superiori prima e dopo gli incontri, slogan, disegni e mini guide sull’impronta ecologica realizzate dai ragazzi dell’Istituto Nautico, Buontalenti e Orlando verranno rispettivamente mostrati e distribuite ai partecipanti all’evento. Le mini guide infatti non sono altro che il risultato del percorso sull’impronta ecologica: i ragazzi hanno disegnato, creato slogan e fumetti per comunicare ai loro coetanei quello che hanno scoperto sull’impronta ecologica, un semplice e meraviglioso indicatore di quanto gli esseri umani stanno sfruttando l’ecosistema del nostro pianeta.

L’impronta ecologica è, infatti, un metodo di misurazione che indica quanto territorio biologicamente produttivo viene utilizzato da un individuo, una famiglia, una città, una regione un Paese o dall’intera umanità per produrre le risorse che consuma e per assorbire i rifiuti che genera.
Il metodo è stato elaborato nella prima metà degli anni ‘90 dall’ecologo William Rees della British Columbia University e poi approfondito, applicato e largamente diffuso a livello internazionale da un suo allievo, Mathis Wackernagel, oggi direttore dell’Ecological Footprint Network, il centro più autorevole e riconosciuto a livello internazionale.

E secondo i calcoli più recenti l’impronta ecologica dell’umanità è di 2,2 ettari globali pro capite, mentre quella dell’Italia è di 4,2 ettari (su dati del 2005). Ma la biocapacità dell’Italia è pari a 1 ettaro globale il che sta a significare che il Bel paese è in deficit ecologico di 3,1 ettaro globale pro capite ossia sta consumando più di quanto dovrebbe. Così da aggiudicarsi nella classifica mondiale il ventinovesimo posto, ma in coda rispetto al resto dell’Europa. E’ evidente dunque che anche il nostro paese necessita di avviarsi verso la strada della sostenibilità e anche l’educazione ambientale può contribuire a tale scopo.

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