[21/05/2008] Parchi

Il Parco è nostro

Le recenti affermazioni del Presidente del PNAT, Mario Tozzi, apparse oltre che sui media elbani, anche in forma di intervista su Repubblica edizione toscana, hanno aperto un dibattito che stimola chi ha idee e volontà di fare ad intervenire. La prima osservazione è che tali esternazioni , oggettivamente, sul piano della comunicazione hanno ottenuto il risultato non voluto di collocare sullo sfondo il buon lavoro che il Parco sta facendo nel concreto, consentendo di trasformare una preoccupazione legittima del Presidente (e non solo sua) in un banale titolone scandalistico ("Cemento e traffico Elba verso il collasso").

In una congiuntura non rosea per il turismo, come tafazzata non c´ è male, al pari di presentare le spiagge dell´Elba come invivibili, cosa non vera o vera solo per pochi giorni e solo per alcune zone.
Non siamo ovviamente ad offrire la testimonianza del "tutto bene" e tantomeno ad affermare che non ci siano pericoli concreti di derive de-qualificanti e speculative: basti pensare allo stallo in cui si trova Piano Strutturale Unitario dell´ Isola.

Occorre però misura da parte di tutti, e buon senso, per ricordare che il Parco è fatto anche dalle istituzioni locali, con i Comuni sono ben presenti negli organismi di gestione dell´Area protetta a cominciare dalla ´Comunità del Parco´ e che tutti sono chiamati a fare la propria parte, anche quella di criticare e reprimere gli atti di vandalismo ovunque avvengano.

Spetta alla Comunità del Parco aggiornare ed attuare il "Piano di Sviluppo Socioeconomico" in accordo col Presidente, e di dialogo vi è bisogno, anche per risolvere divaricazioni apparse su questioni non marginali tra gli stessi organi dell´ Ente: tra il Presidente, che individua pessimisticamente la revisione dei perimetri del parco tra le ´risposte dei predatori dell´arcipelago´ e la Comunità del parco che avvia la procedura di tale revisione. Crediamo - su questo aspetto - che sarebbe opportuno correggere alcune contraddizioni (ad esempio aziende agricole un po´ dentro e un po´ fuori) , o inserendo, come richiesto ad es. dal Comune di Portoferraio, aree come le Prade o la villa romana delle Grotte. Senza processi alle intenzioni da un lato e senza ´furbizie´ dall´ altro.

Perché nascondere che il Parco sta concretamente facendo alcune cose? ; ci risulta infatti che la Direttrice abbia sbloccato fondi ministeriali fermi da tempo per la pulizia dei sentieri, riorganizzato e motivato il personale, promosso la conoscenza e la frequentazione consapevole delle isole, Montecristo compresa ( con il Comune di Portoferraio), avviato con un consistente gruppo di cacciatori un interessante formazione per ´selecontrollori´ per la riduzione drastica del numero di cinghiali e così via.

L´ errore più grande che il territorio potrebbe fare e del quale vi sono purtroppo alcune avvisaglie, è quello di ripiombare in un dibattito ideologico parco sì parco no che lascia sullo sfondo i problemi: il parco c´è e può essere un´opportunità; a differenza di un anno e mezzo fa, l´Ente ha gli organismi legittimi che lavorano e gli Enti Locali hanno al suo interno una forte presenza e responsabilità. Sarebbe quindi possibile ed auspicabile lanciare tutti insieme una forte azione di coinvolgimento delle categorie economiche e della cultura locale per disegnare definitivamente gli strumenti di pianificazione dell´area protetta e renderli operativi, per produrre tutti insieme, nell´ applicazione di un ´Piano di Sviluppo Socioeconomico´ condiviso, il governo e la soluzione dei problemi e non sterili lamentele.

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