[07/04/2006] Energia

Energie rinnovabili: «Inerzia amministrativa della Toscana»

FIRENZE. Continuano i nostri approfondimenti sulle fonti rinnovabili di energia. Dopo gli interventi di D’Angelis, Basosi, Gentili, Mannocchi, abbiamo posto alcune domande ad Annalisa D´Orazio direttore della Rea(Regional energy agency), la spa nata nel 2004 con azionista di maggioranza rappresentato dalla Regione Toscana.

Dottoressa, quali sono i principali ostacoli per una maggiore diffusione delle fonti rinnovabili nel sistema Toscano?
«La Toscana è tra le regioni italiane con maggiore quota di FER su consumo interno e su produzione di energia (la quarta). Si osserva tuttavia che: a) la quota è imputabile quasi esclusivamente alle energie rinnovabili cosi dette "tradizionali" (idro e geotermia che da sole coprono il 96% delle totale FER 2004, la sola geotermia copre l´85%); b) sebbene cresciute, soprattutto la geotermia, più che raddoppiata negli ultimi dieci anni, si tratta pur sempre di risorse naturali il cui sfruttamento è limitato nel tempo.
Il ritardo nella penetrazione delle fonti "nuove" è dovuto a mio avviso essenzialmente a due fattori principali:
- "inerzia amministrativa", in quanto non si è intervenuti per la semplificazione e la trasparenza delle procedure e le modalità di rilascio delle autorizzazioni scoraggiando il mercato a realizzare impianti in Toscana;
- "assenza di coordinamento" tra politiche regionali (es. piano territoriale e piano energetico) e tra Regione e EELL, fattore che ha anche ostacolato la realizzazione di consenso sociale sulle diverse iniziative».

Cosa suggerisce la sua agenzia per incrementare l´utilizzo delle fonti rinnovabili per la produzione di energia?
«Azioni importanti vanno destinate al mantenimento del rendimento energetico delle fonti esistenti. Per le nuove fonti occorre rimuovere le barriere amministrative di cui al punto precedente. Passi in avanti andrebbero fatti anche nelle attività di ricerca e innovazione delle tecnologie di ultima generazione.
Decisive sono inoltre le campagne di formazione ed informazione degli operatori e dei cittadini/consumatori: la conoscenza è un fattore rilevante per la diffusione della produzione di energia da rinnovabili. E’ necessario conoscere innanzitutto costi e benefici derivanti dalle rinnovabili per spingere offerta e domanda ad incontrarsi».

Sul fronte della riduzione dei consumi: quali sono le principali azioni da mettere in atto secondo l´agenzia?
«Gli strumenti che la Regione ha a disposizione sono molteplici: vanno da possibilità di definire obblighi (regolamento edifici nuovi, standard di consumo per PA; standard tecnologici per alcune classi di consumo); ad attività di coordinamento - terze parti - finalizzate ad avvicinare l´offerta (distributori, ESCOs) e la domanda (interventi per l´efficienza energetica negli usi); a interventi di controllo sui soggetti titolari di servizi pubblici.
Tuttavia la vera sfida in questo campo è senz´altro quella dell´informazione e della formazione cercando di coniugare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e i nuovi prodotti (in tutti le sfere di consumo: dai pneumatici per auto ad elettrodomestici a basso consumo a tecnologie di costruzione a rinnovabili per usi diretti domestici...) con le reali possibilità di spesa delle famiglie e delle imprese e soprattutto diffondendo il più possibile le informazioni sul "costo dell´energia" (prodotta e consumata oggi, prevalentemente con fonti fossili e con tecnologie e prodotti a basso rendimento energetico e grandi perdite), rispetto al costo dei servizi energetici (prodotti e consumati con le nuove tecnologie, attraverso nuove fonti e con nuovi modelli di trasporto)».

(nella foto gli impianti geotermici di Larderello)

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