[26/05/2008] Consumo

In Francia la Red Bull non mette le ali?

LIVORNO. L´Agence française de sécurité sanitaire des aliments (Afssa) ha diffuso un avviso sanitario post-commercializzazione, che si basa su inchieste di consumo, riguardante la bevanda energetica Red Bull. La Red Bull, nota anche in Italia come energizzante grazie alle sue simpatiche e dissacranti pubblicità, è una bevanda addizionata con additivi come taurina, D-glucuronolactone, inositol, vitamine B2, B3, B5, B6 e B12.

In Francia la vendita di Red Bull non era più autorizzata in seguito di un giudizio sfavorevole del Conseil supérieur d’hygiène public del 10 settembre 1996, ora la bevanda può nuovamente essere venduta, ma per l’Afssa rimangono i dubbi sui suoi effetti sulla salute. L’agenzia francese sorveglierà un gruppo di forti consumatori di Red Bull insieme all´Institut de veille sanitaire, mentre il ministero della salute prevede misure precauzionali e di vigilanza che accompagneranno l´autorizzazione al commercio della bevanda energetica.

Le bevande energizzanti si sono trasformate in tutto il mondo sviluppato in una questione di marketing che poco ha a che fare con il bisogno di fornire energia per compensare uno sforzo, servono più da stimolanti nervosi che da ”nutrienti” fisici e di solito contengono grandi quantità di taurina, caffeina, guarana, ginseng, vitamine …

Per l’Afssa «bere Red Bull può rivelarsi nocivo per la salute» e quindi ne sconsiglia il consumo e ricorda che la sua vendita è stata proibita in Francia per ben 13 anni. La “guerra” dell’Afssa contro la Red Bull dura dal 2001, da quando a più riprese la Direction générale de la concurrence, de la consommation et de la répression des fraudes ha sottolineato l’innocuità e l’interesse nutrizionale di Red Bull.

Secondo l´Afssa «Tenuto conto del livello di concentrazione di sostanze come la taurina e il D-glucuronolactone contenute nellle lattine di questa bevanda (rispettivamente 5 e 500 volte le dosi giornaliere apportate attraverso l’alimentazione», l´Agenzia ha considerato che la sua sicurezza «non sia assicurata» e che l’interesse nutrizionale «no è potuto essere dimostrato».

L’Afssa ha messo in campo misure precauzionali e di vigilanza riguardo agli effetti indesiderabili per alcuni potenziali consumatori che prenderebbero rischi per la salute con il consumo di Red Bull: donne incinta, bambini o chi consuma la bevanda in associazione con l’alcool.

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