[26/05/2008] Rifiuti

Rifiuti, Marcheschi (Fi-Pdl): «Gli impianti ci vogliono e in fretta. Ma non a Testi»

LIVORNO. Paolo Marcheschi (Fi-PdL) è stato eletto presidente della nuova commissione d´inchiesta sul ciclo dei rifiuti urbani, del Consiglio regionale della Toscana. Venerdì abbiamo pubblicato un suo intervento sugli obiettivi della sua presidenza, oggi lo abbiamo intervistato per approfondire di più il tema.

Come mai la commissione non prende in considerazione i rifiuti speciali che sono tre volte quelli urbani e di cui, pure, esiste un Piano regionale vigente?
«La legislazione vigente consente agli Enti pubblici di avere più incisività di intervento sul sistema dei rifiuti urbani, materia che è quasi completamente monopolio del ´pubblico´. Anche i soggetti che gestiscono il ciclo sono gran parte di nomina politica, ed è quindi più facile avere uno stretta dipendenza dalle decisioni. Nel settore dei rifiuti speciali nonostante sia il settore d´intervento più delicato, è più difficile intervenire con norme efficaci (per esempio: Basta ricordare che il principio della nascita e morte del rifiuto nella stessa Regione non esiste per i rifiuti speciali) in quanto ormai è il mercato che impone le logiche del ciclo»

Non ritiene che ci sia una scarsa verifica dell´applicazione della legge, che imponeva ad esempio l´obbligo per gli enti di utilizzare il 30% di materiali provenienti dal riciclaggio (Gpp)?
«Sì, ho presentato anche interrogazioni in merito all´utilizzo degli inerti per le grandi opere».

Che cosa ne pensa, a proposito dei rifiuti industriali, dell´operazione dei fanghi di Bagnoli?
«Penso che la soluzione debba essere concertata fra la popolazione e gli enti locali. Una volta accertata l´idoneità del sito e il controllo sanitario sull´operazione, credo che gli amministratori locali possano ottenere per la popolazione molti benefici».

Il nuovo governo sembra molto deciso sulla realizzazione degli impianti di gestione dei rifiuti (termovalorizzatori ecc.), a livello locale anche in Toscana però il centrodestra è quasi sempre dalla parte di chi si oppone agli impianti, come risolverete questa contraddizione?
«La linea del centrodestra è inequivocabile. Gli impianti ci vogliono e in fretta. Ma per questo non è detto che si possano fare in ogni luogo. Ad esempio nel Chianti (Testi) siamo fermamente convinti che se ne possa fare a meno. In linea di massima chi localmente si oppone, lo fa solo per interessi locali che seppur legittimi non trovano riscontro nella linea del partito».

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