[27/05/2008] Comunicati

Rifiuti, Suv e l´italiano medio(cre)

LIVORNO. Le caratteristiche dell’italiano medio sono state magistralmente interpretate da un grande attore quale Alberto Sordi e descritte da registi, romanzieri e acuti osservatori del tratto che accomuna gran parte del popolo dei «santi, poeti e navigatori» o se si preferisce «della pizza e mandolino». Adesso c’è persino un sito a loro dedicato e per chi si sente un orgoglioso appartenente a questa categoria, può trovare modi (anche i più diversi) di esprimersi.

Ma c’è in particolare un atteggiamento che accomuna gran parte del popolo italiano e che lo fa (spesso) riconoscere quando si trova fuori dai confini nazionali: il pretendere che vi siano delle regole, seguita dall’immediata attitudine a far finta di non conoscerle (quelle regole) per poterle, quindi, non rispettare. A questa si assomma un´altra spiccata attitudine, ovvero quella di stupirsi non tanto che le regole non vengano rispettate, ma anzi dall’invocare (sempre) la loro inadeguatezza.
Di esempi se ne potrebbero fare tanti, ma l’attenzione oggi ricade su due fatti, che possono essere presi come emblema di questa propensione.

Uno riguarda l’azienda che gestisce i rifiuti di Napoli, l’Asìa, di cui nei giorni scorsi si sottolineavano i bilanci in perdita e l’assoluta negligenza nello svolgere il compito per cui era stata realizzata. Salvo poi leggere oggi, che, nel panorama dell’assenteismo che il ministro Brunetta ha dichiarato di voler combattere a suon di licenziamenti e di messa a ludibrio utilizzando la gogna della pubblicazione on line delle assenze dei lavoratori dipendenti, l’azienda campana (Sole24Ore) può essere considerata un modello, con la sua percentuale di assenteismo che non va oltre il 4%. Ma la sorpresa va oltre quando si scopre che il servizio per il recupero degli ingombranti (gratuito) è efficiente e solerte nel dare risposte e che, quindi, la causa del mancato funzionamento è da ascrivere casomai allo scarso senso civico di chi a quel servizio dovrebbe rivolgere e invece non lo fa. Ovvero quegli stessi cittadini invasi dai rifiuti abbandonati per strada nelle vie di Napoli.

L’altro esempio riguarda la regolamentazione dei Suv nel centro di Firenze. Con un’ordinanza del 2004, l’assessore del comune fiorentino, Claudio Del Lungo, affrontando un muro di controversie da destra e da sinistra, e superando non facili problemi di carattere legislativo e burocratico, pose il divieto di transito dei Suv all’interno della zona a traffico limitato della città. Tra chi si era opposto con decisione a quell’ordinanza, anche la lista civica Unaltracittà/Unaltromondo, guidata da Ornella de Zordo, che attacca di nuovo il provvedimento dopo il servizio della trasmissione Report, che si occupava di Suv.

«Il giornalista di Report ha riscontrato che in centro a Firenze circolano un numero rilevantissimo di Suv, tanto che i fiorentini neanche si sono accorti dell´ordinanza» ha dichiarato la De Zordo lamentando il fatto che il provvedimento ha impedito ad un numero risibile di questi automezzi di attraversare la ztl. «L´ordinanza contro i Suv ebbe un rilievo nazionale - ha concluso De Zordo - ma era evidentemente fumo negli occhi e ora ottiene l´effetto opposto di danneggiare l´immagine della città. Un bel risultato».

Ma non si è chiesta però la consigliera di minoranza del comune di Firenze, perché i cittadini di Firenze possessori di Suv, (con classico atteggiamento da italiano medio) non si siano minimamente autolimitati dall’utilizzare il loro mezzo per le vie (non certo assimilabili a piste extraurbane) del centro della città patrimonio dell’Unesco, pur conoscendo bene l’ordinanza di divieto. Se non altro per averla duramente criticata, perché considerata discriminante nei loro confronti.

Torna all'archivio