[29/05/2008] Comunicati

Rapporto Istat: se non si vedono gli ostacoli neppure si superano

LIVORNO. La proiezione mediatica dei risultati del rapporto Istat 2007, evidenzia esclusivamente (e ti pareva!) la fotografia dello stato economico sociale della popolazione, che mostra uno stato di crisi e di diffusa difficoltà. Situazione che si legge anche nella sintesi del rapporto che sottolinea come «coniugando i segnali della congiuntura e quelli strutturali, non vi è dubbio che siamo in un momento di difficoltà economica, con investimenti e consumi delle famiglie che sono fermi o in regresso. Affinché gli uni e gli altri tornino a crescere e, in particolare, aumenti il reddito disponibile delle famiglie maggiormente in difficoltà, occorrono interventi energici».

L’Istat nel suo voluminoso rapporto compie anche una approfondita analisi dei motivi che hanno condotto a questa difficoltà, indicando tra gli altri come fattori determinanti «la rilevante dipendenza dall’estero della nostra economia per il petrolio e per i cereali» e rilevando che «i consistenti aumenti dei prezzi di questi prodotti hanno un impatto forte sui margini delle imprese e sul potere di acquisto delle famiglie, rappresentando un vincolo strutturale allo sviluppo».

Vi è poi un approfondimento che riguarda la necessità di «coniugare la crescita economica con la riduzione dei rischi sociali» in cui si sottolinea la necessità di agire governando il fenomeno dell’immigrazione (importante per la nostra economia) con maggiori interventi di integrazione e di regolarizzazione. E come il dato relativo alla sicurezza (divenuta ormai una priorità per tutti gli schieramenti) sia più da ascrivere ad un elemento percepito che non legato a aspetti concreti e che .l’aumento del senso d’insicurezza sia da ascrivere più che alla gravità dei reati alla loro diffusione e visibilità.

Un rapporto quindi molto articolato e attento alle dinamiche attuali ma che altresì (ed è un peccato reiterato da sempre) ignora totalmente un elemento di fondo, che sarebbe invece basilare da cui far discendere le analisi. Ovverosia l’aspetto che viene ignorato nel rapporto riguarda lo stato dei beni primari, del capitale naturale che è intimamente connesso (addirittura sovraordinato) alle dinamiche economiche. Tanto che lo stesso Istat gli dedica un rapporto a parte (Flussi di materia dell’economia italiana, 2006) ma non lo incrocia poi con gli indicatori che leggono lo stato economico del paese e i suoi riflessi sociali. Una lettura che dovrebbe essere più che importante obbligatoria, proprio per individuare quelli che sono i problemi di fondo di una economia, e che servirebbe proprio ad individuare la strada utile a re-impostare un modello di sviluppo più stabile e più desiderabile ma anche più duraturo.

Quella terapia necessaria come si legge a chiusura della sintesi del rapporto, che usa la metafora medica , a sollevare una situazione in cui «i sintomi sono noti, ma la diagnosi è ancora incerta». «È comunque opportuno ricordare che cosa consiglierebbe un buon medico: - sottolinea l’Istat - più che puntare su una singola medicina miracolosa, è necessario intervenire sulle abitudini radicate e sugli stili di vita incompatibili con lo stato di salute».

Rimanendo in chiave metaforica potremmo aggiungere, che «gli stili di vita incompatibili con lo stato di salute» riguardano proprio il non considerare il fatto che il capitale naturale, bene primario senza il quale non c’è possibilità di sviluppare alcun tipo di economia (né tanto meno sviluppo), non è né salvaguardato né tanto meno fatto fruttare, in questo modello economico, ma piuttosto eroso in maniera continua e sistematica . Quindi se non si rimuove la causa che danneggia la salute nessuna medicina potrà dare miglioramenti se non temporanei e soprattutto effimeri. Perché come sottolinea Istat «Soltanto vedendo gli ostacoli e individuando gli strumenti per rimuoverli e superarli, si potrà percorrere con sicurezza la via accidentata che porta alla ripresa». Ma se nemmeno si vedono gli ostacoli, allora la certezza di andare a sbattere è assicurata!

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