[05/06/2008] Energia

Laos e Perù, premio Sasakawa a chi avvicina le energie rinnovabili alle comunità lontane

LIVORNO. Il prestigioso Premio Sasakawa – Unep per il 2008 è stato assegnato a due progetti che hanno portato l’energia rinnovabile a villaggi del Perù e del Laos.
Il Sasakawa award, 200 mila dollari, è attribuito ogni anno ad individui o istituzioni che hanno dato un contributo importante alla protezione ed alla gestione dell´ambiente. I vincitori, che riceveranno ciascuno 100 mila dollari, sono stati scelti da una giuria di 5 membri riunitasi a Tokyo che ha valutato una selezione di progetti di grande valore che comprendeva anche la fornitura di energia rinnovabile a miglia di famiglie nelle Filippine, alle abitazioni rurali nel sud dell’India ed alle prigioni in Ruanda.

«Il premio punta ad incoraggiare gli sforzi ambientali sostenibili e riproducibili – spiega una nota dell’Unep – Riconosce le iniziative eccezionali di tutto il mondo che utilizzano l’innovazione, la ricerca e le idee per aiutare le popolazioni a livello locale.

Il tema del Sasakawa award di quest’anno è stato lo stesso della giornata mondiale dell’ambiente che si celebra oggi: "No alla dipendenza! Per un’economia a bassa emissione di carbonio”.

I progetti vincitori sono quelli di “Sunlabob Rural Energy Ltd” (Repubblica democratica popolare del Laos) e “Practical Action” (Perù) che hanno permesso a comunità lontane e che non avevano accesso alla rete elettrica, di disporre di energia pulita di origine idroelettrica e solare.

Sunlabob Rural Energy, creato nel 2001, fornisce energia alle comunità isolate del Laos, un Paese dell’Indocina dove solo il 48% della popolazione (quasi solo quella cittadina) ha accesso alla rete elettrica. Con Sunlabob, oltre 1.800 sistemi ad energia solare (Sha) e 500 lanterne solari sono stati assegnati alle famiglie di 73 villaggi laotiani. «In luoghi dove la maggior parte della gente dipende dalle lampade a kerosene – si legge nella motivazione del premio - l´iniziativa mette a disposizione l’illuminazione solare ad un prezzo inferiore a quello del kerosene, incoraggiando le famiglie ad adottare l’energia pulita».

Il sistema solare più economico costa 35.000 kips al mese (3,80 dollari), mentre prima le famiglie spendevano tra i 36.000 e i 60.000 kips al mese (da 4 a 6,60 dollari) per l’illuminazione a kerosene, che causava anche frequenti incendi nelle case e un costante inquinamento domestico e malattie respiratorie. Il materiale è stato posto in opera attraverso i Comités Village Energy è stato selezionato dall’insieme della comunità rurale, permettendo così il controllo locale di prezzi, raccolta dei pagamenti e manutenzione.

Il potenziale di crescita del fotovoltaico nel Laos è enorme: Sunlabob installa almeno 500 sistemi solari all’anno e dal 2008, grazie ad un nuovo investimento, pensa di installarne 2.500, fino ad arrivare a 5.000 all’anno. Si tratta di un progetto riproducibile: Sunlabob ha già cominciato a lavorare nella vicina ed altrettanto povera Cambogia e in Indonesia, ma sta valutando anche la possibilità di trovare potenziali partner in Butan, Timor Leste, Africa ed America latina.

E Practical Action, fondata nel 1966, lavora proprio in America Latina, sulle Ande orientali peruviane, dove il 68% della popolazione (5 milioni di persone) non hanno accesso all’elettricità. Il progetto premiato con il Sasakawa award utilizza il grande potenziale idroelettrico della regione ed ha già fornito energia pulita a 30 mila persone. Così Practical Action «stimola anche l´industria locale, perché la maggior parte delle turbine sono fabbricate da piccole imprese del Perù – spiega l’Unep – su modello di Practical Action, ogni impresa fabbrica tre o quattro turbine all’anno. L´organizzazione vede la fabbricazione locale come una tappa importante per assicurare un utilizzo generalizzato delle energie rinnovabili. La fornitura di elettricità stimola lo sviluppo delle collettività isolate».

Si assiste anche al ritorno degli emigrati nelle comunità andine isolate raggiunte dall’elettricità, che vedono in questo la possibilità di mettere in piedi attività economiche proprio a partire dai sistemi micro-idraulici. Alcuni villaggi hanno addirittura raddoppiato le loro dimensioni dopo essere stati raggiunti dall’elettricità, l’abbandono delle Ande sembra bloccato e si aprono ristoranti, macellerie, attività artigianali ed internet caffè.

«Affrontare la grande sfida energetica del XXI secolo necessita di progetti reali a livello locale che apportino cambiamenti tangibili al modo di vita della gente – sottolinea Achim Steiner, direttore esecutivo dell’Unep e vicesegretario dell’Onu - Sunlabob e Practical Action incarnano la leadership apportando energia pulita alle comunità rurali in Perù e nella Repubblica democratica popolare del Laos, e, così facendo, dimostrano che nuovi esempi di energia alternativa sono disponibili per i Paesi in via di sviluppo, ma anche per il mondo sviluppato».

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