[06/06/2008] Consumo

La coalizione Liberi da Ogm contro Berlusconi

LIVORNO. La Coalizione Liberi da OGM commenta a caldo le dichiarazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che intervistato da Radio Vaticana e Osservatore Romano, ha affermato che per combattere la fame nel mondo occorrono «una maggiore formazione, una più ampia messa a disposizione delle varie tecnologie, con il ricorso agli OGM in tutti i singoli Paesi, dove si deve arrivare ad una possibilità di sopperire autonomamente alle proprie esigenze alimentari. Il futuro non è che nell´auto-produzione di ciascun Paese».

«Il Presidente Berlusconi ha certamente ragione nell´affermare che ogni paese deve arrivare ad una possibilità di sopperire autonomamente alle proprie esigenze alimentari - replica il coordinatore della coalizione Roberto Burdese - Tale principio è pienamente condiviso dalla Coalizione, che sottolinea però come esso sia del tutto incompatibile con il ricorso agli Ogm, specie nei paesi poveri. Il principio dello sviluppo agroalimentare autocentrato è vitale tanto per le economie sviluppate quanto – a maggior ragione – per i Paesi del Terzo mondo. Però è solo concentrando gli sforzi nella valorizzazione delle proprie risorse autoctone (varietà di suoli, climi, colture, culture, tradizioni) che essi potranno spezzare la catena dello "sviluppo del sottosviluppo" e contribuire da protagonisti alla globalizzazione multipolare e condivisa».

L´Italia, che sul proprio straordinario patrimonio di biodiversità agricola e alimentare (e sui saperi ad esso collegati) fonda oggi una parte consistente della propria immagine e delle proprie fortune economiche, aveva oggi l´occasione di porsi alla guida di un ampio fronte internazionale che scegliesse un sistema agroalimentare libero da OGM come cuore strategico di uno sviluppo capace di fornire risposte più efficaci alla crisi alimentare che nei paesi poveri si chiama fame ma che tocca la vita di milioni di persone anche nei paesi sviluppati.

«E´ su questo piano che possiamo fornire ai paesi poveri un aiuto concreto - continua Burdese - anche per offrire quella maggiore formazione che ancora il Presidente Berlusconi invoca tra le soluzioni da attuare. Gli OGM sono invece tecnologia e conoscenza brevettata, di proprietà di poche multinazionali e dai costi troppo elevati per chi, specie nei paesi poveri, non ha i soldi neppure per procurare una sufficiente razione quotidiana di cibo per sé e per la propria famiglia.

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