[10/06/2008] Comunicati

Indiana Jones e Bo Derek contro il traffico Usa di animali protetti

LIVORNO. I cinesi sono la “bestia nera” delle organizzazioni ambientaliste e della stessa Cites che cercano di impedire il commercio internazionale di animali protetti, ma la sorpresa sulle dimensioni e responsabilità del traffico, che muove secondo l’Interpol circa 10 miliardi di dollari all’anno, arriva da una fonte insospettabile, il governo Usa.

Secondo Claudia McMurray, segretario di Stato aggiunto dell’ufficio oceans and International environmental and scientific Affairs dell’amministrazione Bush, «Il più grosso mercato per la fauna selvatica è la Cina, ma gli Stati Uniti sono al numero due».

I consumatori americani acquistano animali esotici all’estero, oppure in negozio o, sempre più spesso, via internet. Un fenomeno sempre più vasto e incontrollabile, tanto che la McMurray ha convocato una conferenza stampa per annunciare una campagna lanciata da 30 ambasciate Usa di tutto il mondo per lottare contro il commercio illegale di specie protette e che il Dipartimento di Stato Usa, in collaborazione con l’associazione ambientalista WildAid, ha prodotto tre spot televisivi contro il commercio di fauna selvatica che hanno per protagonista Harrison Ford, l’attore famoso per il ruolo di Indiana Jones.

«Nella maggioranza dei casi – ha spiegato Claudia McMurray – i consumatori pensano che sia completamente legale. E’ nostro dovere di dire agli americani che non è vero».

Secondo la segretaria di stato aggiunta del governo Bush, uno dei punti di arrivo in America di parti e di animali protetti è comunque la comunità cinese americana: «il traffico è alimentato dall’interessi che riguardano la medicina tradizionale cinese, che utilizza molti animali», ma la McMurray ammette che una quota sempre più rilevante del traffico illegale di animali protetti e in pericolo di estinzione deriva «dalla domanda crescente di pets, gli animali da compagnia».

Alla conferenza stampa ha partecipato anche Bo Derek, inviata speciale del Segretario di Stato per il traffico mondiale di fauna selvatica, e rappresentanti della Coalition against wildlife trafficking che comprende Australia, Canada, Cile, Gran Bretagna ed India e 13 Organizzazioni non governative.

«Il Dipartimento - ha detto la McMurray - riconosce che la cooperazione con altri Paesi e il collegamento con le Ong è il mezzo più potente per ridurre il commercio di fauna selvatica. Siamo estremamente grati ad Harrison Ford e Bo Derek per il loro impegno per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo importante problema».

Il segretario generale dell’Environment Programme dell’Onu (Unep), Achim , ha detto che «Qualunque ne sia il motivo, il traffico illegale è, in ultima analisi, il furto del patrimonio naturale di un Paese. Il Diritto e l’applicazione della legge sono essenziali, come la sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Accolgo quindi con favore questa iniziativa come un contributo a favore della Convention on the international trade in endangered species dell’Onu (Cites)».

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