[13/06/2008] Comunicati

Quanti piccioni con una fava (e con un sondaggio) ?

FIRENZE. C’è tempo fino al 30 giugno per rispondere al singolare sondaggio proposto dall’amministrazione comunale sulla presenza dei piccioni in città. Il comune di Firenze da diversi anni si è impegnato in azioni di monitoraggio e di controllo delle popolazioni urbane di colombi e ha tentato di regolarne la popolazione. Ora chiede un parere ai fiorentini per valutarne la “sensibilità” al problema.

Il cittadino nel rispondere al sondaggio deve prima compilare una parte di domande che riguardano la sua persona: età, sesso, titolo di studio, condizione lavorativa e in quale settore. Poi si entra nel merito.

Il cittadino deve rispondere su cosa rappresentano per lui i piccioni: (es. ospite gradito, rischio per la salute, danno per i monumenti..), se ha avuto danni o problemi derivanti dalla presenza dei piccioni (se sì quali), se offre cibo ai piccioni (se sì con quale frequenza) e se è a conoscenza dell’ordinanza che vieta sul territorio comunale di somministrare alimenti ai volatili.

Inoltre l’amministrazione comunale chiede al cittadino se si debba impegnare per limitate la popolazione dei colombi (?), quale sia il metodo più efficace e opportuno per limitarne il numero (?). Moltissime le opzioni di risposta: si va dalla cattura e uccisione all’incremento dei predatori naturali. Si chiede poi se il cittadino è disponibile ad effettuare interventi nella sua abitazione, coordinato dal comune, per limitare il numero dei piccioni, e quanti piccioni desidererebbe a Firenze (?) Infine se conosce altre specie di uccelli e animali che vivono in città.

Giusta la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini in qualsiasi processo decisionale che l’amministrazione deve prendere: ma rispetto al contenuto tecnico di alcuni quesiti non si comprende bene la finalità del sondaggio. Se in alcune aree i piccioni (Columba livia) rappresentano un problema igienico (non lo crediamo), oppure se i piccioni sono in sovrannumero rispetto alla disponibilità di territorio e di cibo in città (sembra che a Firenze ce ne siano 30mila 40mila esemplari), si prendano provvedimenti adeguati attraverso i metodi più avanzati scientificamente. E questo, indipendentemente da quel che pensano i cittadini, è un dovere dell’amministrazione.

Torna all'archivio