[19/06/2008] Parchi

Toscana cenerentola?

PISA. Il presidente di Legambiente Toscana Baronti denuncia ritardi e manfrine al Parco delle Apuane in ordine al piano del parco e al rinnovo degli organi dell’ente. E ne trae la conclusione che sono ormai troppi gli episodi di distrazione o i ritardi della regione tanto che la Toscana rischia oggi di essere considerata una cenerentola della natura. Sarà perchè in queste settimane ho avuto occasione di partecipare a più iniziative promosse dalla legautonomie toscana e da enti parco e enti locali a Pisa, ad Arezzo anche con l’assessore Betti, ma non credo sia questo un giudizio condivisibile. E’ innegabile che anche la Toscana non scoppi di salute per quanto riguarda parchi e aree protette e le vicende nazionali sicuramente non aiutano.

Se i piani dei parchi li azzoppi pesantemente con il nuovo Codice dei beni culturali, o tagli risorse e così via anche in Toscana gli effetti si fanno sentire. Ma le cose sicuramente non vanno troppo bene anche per ragioni e motivi nostri tanto è vero che l’urgenza della nuova legge regionale come abbiamo discusso anche ieri alla provincia di Arezzo scaturisce da questa valutazione. Ma ad Arezzo come poco prima in San Rossore dove si è discusso anche con amici francesi e spagnoli di paesaggio e aree protette l’impressione complessiva non è stata davvero quella di trovarci in una regione cenerentola della natura.

Certo, quando ci sono ritardi e lungaggini nella scelta degli uomini per il rinnovo degli enti anche l’immagine dei parchi e delle aree protette non ci guadagna. Ma anche in questo caso non si può liquidare tutto come mera caccia alle poltrone. Questo clima come stiamo vedendo può favorire unicamente quella disperata e tracotante caccia agli sprechi che produce spesso ‘mostri’ più che risparmi effettivi, in cui Tremonti e Brunetta si sono specializzati novelli Attila istituzionali.

In Toscana la regione deve sicuramente darsi una mossa per rilanciare con i suoi parchi nazionali, regionali, ANPIL e le altre aree protette una politica che oggi risulta innegabilmente più appannata e meno brillante che in altre stagioni. E la nuova legge regionale può servire anche a questo se saprà bene e presto coinvolgere istituzioni e associazionismo.

Torna all'archivio