[19/06/2008] Comunicati

Il Parlamento europeo chiede una nuova direttiva sugli incendi

BRUXELLES. Con 523 voti favorevoli, 37 contrari e 20 astensioni, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che prende atto con favore della comunicazione della Commissione Ue sul potenziamento delle capacità di reazione dell´Unione europea alle catastrofi e dell’obiettivo di raggiungere una maggiore coerenza, efficacia e visibilità della reazione dell´Unione europea alle catastrofi, per la quale «andrebbero mobilitati tutti gli strumenti». Secondo gli eurodeputati «il cambiamento climatico costituisce un fattore chiave alla base dell’accresciuta frequenza e gravità delle catastrofi naturali» e la politica ambientale e la legislazione sul cambiamento climatico «devono costituire i pilastri su cui poggia la capacità dell’Unione europea di reagire alle catastrofi».

I parlamentari europei sollecitano una direttiva sulla prevenzione e la gestione degli incendi, che dia gli indirizzi per l´identificazione delle zone a rischio e per la determinazione della responsabilità ambientale e delle sanzioni. Infatti sono ancora molte le lacune esistenti a livello di normative, politiche e programmi Ue per quanto riguarda la prevenzione (e la reazione) delle catastrofi.

Il quadro globale proposto dagli eurodeputati su basa su tre punti forti: «il rafforzamento della prevenzione nei meccanismi Ue esistenti e negli approcci degli Stati membri, lo sviluppo di un nuovo approccio quadro alla prevenzione delle catastrofi e il sostegno a un ulteriore sviluppo delle conoscenze e delle tecnologie in materia di prevenzione attraverso programmi di ricerca e sviluppo dell´Ue». Le proposte in materia di capacità di reazione generale dell´Ue dovrebbero includere «la costituzione di risorse chiave di cui venga garantita la disponibilità a partecipare in qualsiasi momento ad operazioni di protezione civile europea».

Per questo, gli eurodeputati invitano la Commissione «a presentare urgentemente proposte, al più tardi entro la fine del 2008, per quanto concerne la prevenzione delle catastrofi nell´ambito dell´Ue e una strategia Ue per ridurre i rischi di catastrofi nei paesi in via di sviluppo».

La Commissione viene invece bacchettata perché la proposta di creare una forza di protezione civile europea, fatta dell´ex Commissario europeo Michel Barnier, «sia rimasta lettera morta» e gli europarlamentari chiedono lo sviluppo di una capacità di reazione rapida basata sui moduli di protezione civile degli Stati membri. E invitano la Commissione a garantire l´efficienza del 112, il numero unico europeo di emergenza.

Il Parlamento di Strasburgo rinnova la richiesta di una direttiva sulla prevenzione e la gestione degli incendi «che preveda una regolare raccolta di dati, l´elaborazione di mappe e l´identificazione delle zone a rischio, la preparazione di piani di gestione del rischio di incendi e l´elaborazione di inventari, a cura degli Stati membri, con le risorse assegnate e i mezzi disponibili, il coordinamento delle varie amministrazioni, i requisiti minimi di formazione del personale e la determinazione della responsabilità in materia ambientale e delle relative sanzioni».

La Commissione è invitata anche a svolgere maggiori ricerche per migliorare la prevenzione degli incendi forestali e delle metodologie e dei materiali per contrastarli e a riesaminare la pianificazione e l´uso dei terreni. La Commissione «Dovrebbe inoltre fare il migliore uso possibile del progetto pilota del 2008 sugli incendi delle foreste e dell´azione preparatoria su una capacità di reazione rapida al fine di sperimentare gli accordi operativi con gli Stati membri e altre parti interessate che prevedono la messa a disposizione in qualsiasi momento di capacità di reazione per le operazioni della protezione civile europea».

Agli Stati membri, viene chiesto di intervenire «fermamente» per migliorare la loro legislazione sulla legislativo di protezione forestale e di «astenersi da attività di commercializzazione, riclassificazione e privatizzazione, limitando quindi le ingerenze e la speculazione» e che «tutto il know how disponibile dell´Ue, compresi i sistemi satellitari, sia utilizzato a tal fine».

Una particolare attenzione va posta per la specificità delle catastrofi naturali di tipo mediterraneo. Una specificità che va riconosciuta per «la siccità e gli incendi boschivi e il conseguente adattamento degli strumenti comunitari nei settori della prevenzione, della ricerca, della gestione dei rischi, della protezione civile e della solidarietà «in modo da migliorare la reazione a questo tipo di catastrofe a livello di ogni Stato membro».

Forte il sollecito alla Commissione ad attivare, il Fondo di solidarietà dell’Unione europea «nel modo più flessibile possibile e senza indugi», visto che in caso di catastrofi naturali, è «di importanza cruciale» rendere immediatamente disponibili le risorse «al fine di alleviare le sofferenze e rispondere ai bisogni delle vittime e dei loro familiari».

Torna all'archivio