[20/06/2008] Urbanistica

Entro l´anno andrà giù l´ecomostro di Palmaria

LIVORNO. Lo scheletrone sull’isola Palmaria (Nella foto), di fronte a Portovenere, nel parco regionale omonimo, è da anni inserito nella (lunga) lista degli ecomostri d’Italia. Oggetto di vertenze, blitz ambientalisti, Goletta Verde di Legambiente in testa, ipotesi di recupero e di progetti di varia natura, l’enorme scheletro di cemento alto 30 metri che incombe sul paesaggio del Parco, da trent’anni caratterizza la skyline dell’isolotto di fronte ad uno dei più famosi comuni liguri. Ma entro l’anno non ci sarà più. Con un finanziamento di 2 milioni, di cui 200.000 euro per l´esproprio e il resto per i lavori, sarà infatti demolito lo scheletrone, ovvero l´armatura di un albergo, mai completato, realizzata tra il ´69 e il ´71, con le autorizzazioni degli enti locali e della Sovrintendenza.

La Regione Liguria e la Soprintendenza ai beni paesaggistici hanno infatti finanziato e definito l´intervento, avviando anche la procedura di esproprio che in base a una recente legge regionale consentirà di chiudere la vertenza entro otto mesi e i lavori di abbattimento potrebbero cominciare entro la fine dell´anno. Da trent´anni si parla di abbattere lo scheletrone, che e´ l´armatura di un albergo realizzata tra il ´69 e il ´71. L´ attuale Sovrintendente, Giorgio Rossini, ha detto che la costruzione venne autorizzata perchè l´opera avrebbe riparato ai danni di una cava. La frammentazione della proprietà dell’immobile, fallita e che non ha mai completato l´opera, aveva impedito fino a oggi alla pubblica amministrazione di trovare un accordo per la demolizione.

«E´ un passo significativo - ha detto il presidente della Liguria, Claudio Burlando - per migliorare un paesaggio già affascinante». Una volta abbattuto il vecchio scheletro di cemento si prevede di realizzare un progetto di recupero, in cui sono inseriti la risistemazione a terrazze del monte retrostante e la realizzazione di una piazza pedonale, per la valorizzazione ambientale e turistica della costa della Palmaria. La Regione e la Soprintendenza hanno messo a punto anche un secondo intervento per eliminare un grande viadotto, che sarà sostituito da una strada a mezza costa, alto sino a 90 metri, realizzato a metà degli anni ´60 lungo il percorso della strada che attraversa parzialmente le Cinque Terre, nel territorio del comune di Riomaggiore, sopra il torrente Finale.

Grazie ad un finanziamento regionale che si aggiunge al contributo del Ministero dell´Ambiente, per un totale di circa 3,1 milioni, si prevede anche in questo caso di intervenire in tempi tutto sommato brevi: un anno di tempo per la progettazione, le procedure di esproprio e l´avvio dei lavori a partire dal 2010. Tutto sarà curato dall´Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre.

«La realizzazione degli interventi - ha osservato Claudio Burlando - è un altro decisivo contributo alla valorizzazione di un territorio, le Cinque Terre, che ha già conosciuto un forte rilancio in questi anni dimostrando che è possibile un intelligente incremento del turismo nel pieno rispetto e nella tutela di valori naturali e ambientali che hanno una storia millenaria. Un approccio che stiamo applicando, con le dovute articolazioni all´intera realtà della Liguria».

«Con le immagini della demolizione del viadotto, sorto per la strada a scorrimento veloce che poi fu superata dall´Autostrada, bisognerebbe fare uno spot da lasciare in eredità» ha dichiarato Franco Bonanini, presidente del Parco delle Cinque Terre. E chissà che qualcuno non ci pensi davvero. Ogni tanto arrivano anche buone idee oltre che buone notizie. Per fortuna.

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