[20/06/2008] Parchi

Il giallo del taglio degli enti parco

LIVORNO. Il mistero della scomparsa di 19 enti parco su 23 sembra essere felicemente risolto, ma non si capisce chi sarebbe stato il probabile assassino colposo. Il responsabile aree protette di Legambiente, Antonio NIcoletti, esulta per lo scampato pericolo e rivendica il ruolo svolto dal Cigno verde: «c’eravamo subito accorti che quel provvedimento faceva tabula rasa della maggior parte degli enti parco italiani. Il nostro intervento ha evitato che la scure dei tagli previsti per gli enti pubblici non economici con meno di 50 addetti, si abbattesse sul prezioso e ormai diffuso sistema di aree protette realizzato con impegno negli ultimi 15 anni. Spesso si tende a sottovalutare l’importanza di queste strutture che svolgono un ruolo molto importante non solo per la protezione del nostro immenso patrimonio naturale ma anche per la fruizione e la valorizzazione dei territori d’intesa con le comunità locali».

Legambiente prende atto della precipitosa marcia indietro dei ministri Prestigiacomo e Brunetta (Nella foto) che assicurano che i tagli agli enti pubblici non economici con meno di 50 addetti, non riguarderanno gli Enti parco. Ma i due esponenti di Forza Italia del Governo Berlusconi danno una spiegazione del “giallo” dei parchi parecchio diversa: il ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo fa dire al suo ufficio stampa che «è destituita di qualsiasi fondamento la notizia riportata da alcuni organi di stampa, relativa alla soppressione degli enti parco, nell´ambito del provvedimento che taglia gli enti non economici inferiori a 50 dipendenti . Infatti enti parco sono esplicitamente esclusi dalla normativa che sopprime gli enti minori».

Peccato che, praticamente in contemporanea il ministro per la pubblica amministrazione Renato Brunetta (colui che probabilmente ha scritto gli articoli incriminati) dicesse a margine della conferenza stampa di presentazione della manovra economica del governo Che «I parchi nazionali saranno esclusi dal provvedimento che taglia gli enti pubblici sotto i 50 dipendenti. Stiamo individuando alcune esclusioni dal provvedimento e i parchi ed altre istituzioni naturalistiche ne faranno parte».Quindi, come direbbe Sherlock Holmes, «Elementary, my dear Watson!», se il ministro Brunetta dice che I parchi «saranno esclusi» vuol dire che i parchi erano compresi in quanto enti non economici, e che quindi il ministro Prestigiacomo non se n’era accorta, il suo successivo intervento forse servirà ad individuare la loro esclusione dal provvedimento, come dice Brunetta.

Per scoprire le prove basta andare a vedere il corpo del reato, ai lettori l’ardua sentenza.

Ecco gli articoli incriminati:
Art. (Soppressione o riordino di enti pubblici) 1. Gli enti pubblici non economici con una dotazione organica inferiore alle 50 unità, nonché quelli di cui al comma 636 dell´art. 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, con esclusione degli ordini professionali e le loro federazioni, sono soppressi al sessantesimo giorno dalla data di entrata in vigore del presente decreto legge. Le funzioni da questi esercitate sono attribuite all´amministrazione vigilante e le risorse finanziarie ed umane sono trasferite a quest´ultima, che vi succede a titolo universale in ogni rapporto, anche controverso. Nel caso in cui gli enti da sopprimere sono sottoposti alla vigilanza di più Ministeri, le funzioni vengono attribuite al Ministero che riveste competenza primaria nella materia. Nei successivi novanta giorni i Ministri vigilanti comunicano ai Ministri per la pubblica amministrazione e l´innovazione e per la semplificazione normativa gli enti che risultano soppressi ai sensi del presente articolo. Con decreto dei Ministri per la pubblica amministrazione e l´innovazione e per la semplificazione normativa, da emanarsi entro 30 giorni dall´entrata in vigore del presente decreto, sono individuati gli enti che non sono soppressi, nonché gli enti le cui funzioni sono attribuite a organi diversi dal Ministero che riveste competenza primaria nella materia.
3. Sono, altresì, soppressi tutti gli altri enti pubblici non economici di dotazione organica superiore a quella di cui al comma 1 che, alla scadenza del 31 dicembre 2008 non sono stati individuati dalle rispettive amministrazioni al fine della loro conferma, riordino o trasformazione ai sensi del comma 634 dell´art. 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244. A decorrere dalla stessa data, le relative funzioni sono trasferite al Ministero vigilante. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro per la pubblica amministrazione e l´innovazione, d´intesa con il Ministro dell´economia e delle finanze e con il Ministro per la semplificazione normativa e sentiti i Ministri interessati, è disposta la destinazione delle risorse finanziarie, strumentali e di personale degli enti soppressi. In caso di incapienza della dotazione organica del Ministero di cui al secondo periodo, si applica l´art. 3, comma 128, della presente legge. Al personale che rifiuta il trasferimento si applicano le disposizioni in materia di eccedenza e mobilità collettiva di cui agli articoli 33 e seguenti del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.".

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