[24/06/2008] Comunicati

Aromatizzanti: l´Ue vieta l´uso del 2-metilbuta-1,3-diene

LIVORNO. D’ora in avanti non sarà più possibile utilizzare il 2-metilbuta-1,3-diene come aromatizzante sui o nei prodotti alimentari perché nocivo: con decisione pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea di oggi l’Ue cancella la sostanza dal repertorio delle sostanze aromatizzanti. I cibi che mangiamo, l’acqua o le bevande che beviamo o i prodotti cosiddetti “effimeri” come il profumo, ma anche gli indumenti che indossiamo ogni giorno, possono rivelarsi una minaccia per l’uomo e per l’ambiente in generale: per questo il regolamento europeo n. 2232/96 stabilisce una procedura comunitaria per le sostanze aromatizzanti utilizzate o destinate ad essere utilizzate nei o sui prodotti alimentari. La procedura include una completa valutazione scientifica da parte del Comitato scientifico per la sicurezza alimentare (SCF) sulle sostanze aromatizzanti usate negli Stati membri.

Questa valutazione ha avuto inizio nel luglio 2000 e non si è ancora conclusa anche perché il regolamento prevede l’adozione di un programma di valutazione delle sostanze aromatizzanti inteso a verificare che esse soddisfino i criteri generali per l’utilizzazione ossia che non siano pericolosi né per la salute umana né per l’ambiente.

Dunque se, nel corso di questa valutazione, appare evidente che una sostanza aromatizzante non è conforme all’uso generale e a criteri di sicurezza, essa sarà eliminata dall’elenco. Ed è proprio quello che è accaduto al 2-metilbuta-1,3-diene.

Nel parere del 29 novembre 2007 sugli idrocarburi alifatici e aromatici, infatti, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha concluso infatti che il 2-metilbuta-1,3-diene (registrato con il numero FL 01 049) presenta un potenziale “genotossico in vivo” e un “effetto cancerogeno negli animali utilizzati per sperimentazione”. Pertanto il suo utilizzo come aromatizzante non è ammissibile perché “tale sostanza non è conforme ai criteri generali per l’uso degli aromatizzanti e potenzialmente nocivo per la salute umana”. Una scelta che corrisponde essenzialmente al principio di prevenzione.

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