[25/06/2008] Energia

Il miracolo nucleare e la lenta e difficile realtà

LIVORNO. Secondo l’ultimo rapporto “Vital Signs Update” del Worldwatch institute, nel 2007 in tutto il mondo la potenza installata nelle centrali nucleari è cresciuta di 2.000 megawatt, una cifra equivalente ad un decimo della crescita dell’energia eolica. Il global nuclear capacity stands ha raggiunto i 372.000 megawatt, ma è il tipo di energia a crescita più lenta, solo lo 0,5% in più rispetto al più 27% dell’eolico.

Alla fine del 2007 erano in costruzione in tutto il mondo 34 reattori nucleari, dei quali 12 sono in via di realizzazione da più di 20 anni. Il continente dove si costruiscono più impianti nucleari è l’Asia: 20 reattori, India e Cina stanno costruendo 6 nuovi reattori ciascuna, per circa 8.130 megawatt, cioè un quarto della capacità nucleare in costruzione nel pianeta. Invece, dal 1964 ad oggi, sono stati dismessi ben 124 reattori nucleari, per una produzione energetica di 36.800 megawatt.
Il nucleare civile è afflitto ovunque da costi in aumento e ritardi nella costruzione degli impianti. Secondo il rapporto del Worldwatch institute «I costi stimati dalla Westinghouse per progetti di impianti è più sono più che raddoppiati nel 2007, a 12 – 18 milioni di dollari, sollevando interrogativi riguardo alla fattibilità ed all’efficacia economico-finanziaria degli impianti e per quel che riguarda anche le electric utilities, visto che si potrebbero produrre passività di scala per i bilanci».

Il Worldwatch sottolinea anche l’incidente accorso nel 2007 alla più grande centrale nucleare del mondo, quella di Kashiwazaki-Kariwa, in Giappone, dove un terremoto di 6,8 gradi ha costretto a fermare 7 reattori che producono 8.000 megawatt. Un sisma che «è stato due volte e mezzo superiore a quello per i quale i reattori sono stati progettati a resistere, sollevando interrogative sul fatto se dovessero essere rimessi in servizio». Un episodio dunque ben più grave della semplice fuga di un po’ di acqua radioattiva di cui aveva parlato subito il governo di Tokyo, immediatamente supportato dall’Iaea.

Secondo “Vital Signs Update”, negli Usa non si costruisce nessuna centrale nucleare da 29 anni, anche se un reattore nucleare è stato riavviato dopo 22 anni di fermo e sta per riprendere la costruzione di un reattore fermo dal 1988. Le compagnie elettriche vorrebbero proporre sette nuovi reattori nucleari, ma sono alla ricerca disperata di finanziamenti pubblici federali, condizione sine qua non per avviare la costruzione di nuove centrali Ma la nota agenzia di rating Moody´s ha avvertito gli investitori pubblici che i costi degli impianti nucleari sono sottovalutati e che questi investimenti potrebbero danneggiare i loro credit rating. In sud America, molti annunci, ma dal 1980 ad oggi solo l’Argentina ha costruito un reattore. In Europa occidentale solo due nuovi impianti nucleari in via di realizzazione: in Francia e Finlandia, mentre in quella orientale si stanno costruendo nuovi reattori in Bulgaria, Ucraina e Slovacchia (due ciascuno) e in Romania.

La Russia sta invece realizzando 7 reattori per 4.585 4.585 megawatts, ma 4 di questi sono in via di realizzazione da una ventina di anni. La Russia sta completando un a fast-breeder reactor, che produce più combustibile nucleare di quel che consuma e che usa plutonio o una miscela di ossidi al posto del combustibile tradizionale. Inoltre è iniziata la costruzione di impianti nucleari galleggiante da 30 megawatt, su navi per rifornire altri Paesi.
Anche la Gran Bretagna prevede di costruire nuove centrali, ma prima dovrà rimpiazzare quelle obsolete che deve dismettere. Ovunque i ritardi e gli aumenti dei costi sono fortissimi, anche nella velocissima Cina, dove i ritardi sulla tabella di marcia sugli impianti che avrebbero dovuto entrare in funzione nel 2007 sono già di due anni a causa della violazione delle misure di sicurezza nucleare nella costruzione dell’impianto. A Taiwan i ritardi arrivano a 5 anni a causa di materiali di scarsa qualità usati da un subappaltatore e dell’aumento del costo di acciaio e cemento.
In Africa non c’è alcun impianto in costruzione, mentre in Medio Oriente costruisce una centrale solo l’Iran, ma il nucleare persiano e sciita non s’ha da fare per gli Usa e i loro alleati. Invece i progetti per costruire nuove centrali in una dozzina di Stati arabi e sunniti della regione è appoggiato apertamente.

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