[25/06/2008] Acqua

Algeria, Libia e Tunisia si dividono l’acqua del Sahara

LIVORNO. Libia, Algeria e Tunisia hanno approvato il programma di attività del meccanismo di concertazione del Système aquifère du Sahara septentrional (Sass), un bacino di acqua dolce sotterraneo transfrontaliero condiviso dai tre Paesi arabi che hanno una storica carenza idrica. La gestione comune della falda d’acqua è ufficialmente iniziata dal primo giugno ed apre un nuovo capitolo nella cooperazione delle risorse naturali tra Paesi tra i quali nel passato non la presidenza del meccanismo di concertazione per i primi due anni è stata affidata alla Tunisia, nella persona di Rachid Khanfir.

Il Sass si è sviluppato sotto l’impulso dell’Observatoire du Sahara et du Sahel (Oss), che lavora a questo obiettivo fin dal 1999 e si occuperà di “distribuire” equamente tra Libia, Algeria e Tunisia un “lago” sotterraneo che si estende per un milione di chilometri quadrati (700.000 in Algeria, 80.000 in Tunisia, e 250.000 in Libia), con riserve di acqua dolce stimate in 30.000 miliardi di metri cubi. Una risorsa strategica, nascosta sotto il deserto e quindi poco intaccata dai cambiamenti climatici, e che sarà vitale per una regione dove nel 2030 abiteranno 8 milioni di persone sempre più esposte alla siccità ed alla desertificazione.

Il documento approvato dai tre Paesi nordafricani sottolinea che «Il programma del meccanismo prevede diverse attività scientifiche e tecniche congiunte, in particolare l’attualizzazione dei dati, la messa in opera della rete di controllo delle falde acquifere e la definizione dei protocolli di scambio dei dati tra i tre Paesi». Il Système aquifère du Sahara septentrional corre seri rischi di supersfruttamento e già agli inizi degli anni ’80 i prelievi avevano superato la capacità di ricarica e la qualità dell’acqua era peggiorata a causa della salinizzazione. Ora Libia, Tunisia ed Algeria, in collaborazione con Fao ed Unep, metteranno in atto metodi di gestione equi da finanziare in maniera egualitaria.

Forte la soddisfazione dell’Observatoire du Sahara et du Sahel: «Il meccanismo di concertazione del Sass è una grande conquista per i Paesi interessati che raccolgono i frutti della loro comune volontà di fare dell’acqua sahariana un vettore di cooperazione e un fattore di sviluppo e di benessere delle popolazioni della regione. Si tratta anche di una grande conquista per l’Africa perché l’Oss intende capitalizzare i risultati e l’esperienze del Sass, in vista di estenderle ad altri grandi acquiferi del continente, in particolare in Africa occidentale e orientale».

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