[13/04/2006] Consumo
I commissari europei chiedono prudenza sugli Ogm
PARMA. Mentre l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa), con sede a Parma, dava il via libera a cinque prodotti Ogm (mais Bt176, mais MON810, mais T25, olio di semi di colza Topas 19/2 e Ms1xRf1), i Commissari europei alla sanità e alla protezione dei consumatori, Markos Kyprianou, e all’ambiente, Stavros Dimas, hanno invitato ad una maggiore collaborazioni con le autorità scientifiche nazionali degli Stati membri e a tenere in maggior considerazione le loro opinioni in tema di Ogm. Oggetto del contendere è il divieto di coltivazione deciso da otto Stati sui cinque prodotti Ogm, già autorizzati a livello europeo.
Quello dei due commissari Ue è un richiamo accolto bene da Legambiente che più volte si è appellata alla Commissione europea affinché si rivedessero i criteri di valutazione dell’Efsa. «L´Efsa - dice Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente – non può continuare a accettare per oro colato i dossier delle industrie biotech, deve essere totalmente indipendente e utilizzare le autorità nazionali nella verifica di tali dossier. Quello che chiediamo noi in qualità di consumatori e cittadini europei è che vengano sospese le richieste di autorizzazione pendenti di prodotti geneticamente modificati affinché siano rivalutati alla luce dei criteri scientifici più rigidi
proposti oggi dalla Commissione in modo da impedire di immettere sul mercato
prodotti dannosi per la salute e l´ambiente».
Per l’Efsa «non vi è ragione di credere che il mantenimento sul mercato dei cinque Ogm possa produrre alcun effetto nocivo per la salute umana e animale o per l’ambiente». Ma solo due paesi su 25 avevano appoggiano la proposta dell’Ue di eliminare i divieti. Durissima l’Austria, presidente di turno dell´Unione. Per Josef Proell, ministro dell’agricoltura e dell’ambiente, il giudizio dell’Efsa è «incomprensibile» e ha messo in guardia la Commissione europea «contro ogni tentativo di forzature» per imporre l’eliminazione dei divieti.