[07/07/2008] Consumo

Il Sudafrica al G8: i cambiamenti climatici ridurranno la produzione di mais

LIVORNO. Secondo quanto ha detto oggi a margine del summit del G8 il ministro dell´ambiente del Sudafrica, Marthinus van Schalkwyk, la produzione di mais nell´Africa australe potrebbe calare del 20% nel giro di 15–20 anni a causa del cambiamento climatico.
«L´ovest dell´Afica del sud diventa sempre più arido – ha detto Van Schalkwyk – mentre l´est si confronta sempre più con forti tempeste. Il cambiamento climatico aumenterà anche la malaria e distruggerà delle infrastrutture».

Il Sudafrica consuma circa 8 milioni di mais all´anno e la produzione interna nel 2007 ha coperto 7,125 milioni di tonnellate, nel 2008 ci dovrebbe essere un´eccedenza di 11 milioni di tonnellate grazie alle precipitazioni abbondanti.

Ma secondo il ministro dell´ambiente sudafricano, che è in Giappone per discutere con gli otto grandi proprio di cambiamenti climatici e di rialzo dei prezzi alimentari, quello di quest´anno è solo un episodio positivo, «la Repubblica sudafricana si dovrà ormai rivolgere verso un mais più resistente alla siccità nella sua regione occidentale divenuta sempre più arida».

Per combattere il global warming, van Schalkwyk chiede ai paesi del G8 ed agli altri sviluppati di «ridurre dall´80 al 95% entro il 2050 le loro emissioni di gas serra in rapporto ai livelli del 1990 ed a trasferire le loro tecnologie ai Paesi in via di sviluppo per rallentare la crescita delle loro emissioni».

Obiettivi quasi fantascientifici anche per le più avanzate ipotesi dell´Ue (senza parlare dell´Italia) ma che i Paesi africani vedono come l´unica soluzione per frenare davvero il climate change.

AI G8 di Hokkaido, insieme al Sudafrica, sono presenti anche altri 5 paesi africani: Algeria, Etiopia, Ghana, Nigeria e Senegal.

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