[11/07/2008] Consumo

Se innovazione fa rima con riproduzione...

LIVORNO. «Produzione in caduta» titola oggi il sole 24 ore per dare conto dei dati Istat che segnalano una riduzione dell’1,4% sulla produzione industriale rispetto ai dati dello scorso anno, riferiti allo stesso periodo. «E’un dato molto brutto» è stato il commento della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che ha ricordato che già da tempo l’associazione degli industriali sottolinea «che l’economia sta andando male». E visto che il prezzo del petrolio continua a salire (141 dollari al barile oggi) e che nulla fra presagire che in tempi brevi la situazione volgerà verso migliori congiunture, ci sarebbe da dire che la situazione potrebbe anche peggiorare.

Facili presagi, ma come sostiene ieri Innocenzo Cipolletta sempre sul sole 24ore, peggio della recessione c’è solo il fatto di «ostinarsi nel cercare di evitarla a tutti i costi con misure di politica economica che creano più problemi di quanti ne risolvano».

Che è giusto quello che hanno fatto negli Usa, dice ancora Cippolletta, che è quello che rischiamo di fare dopo l’inutile vertice del G8 e che sta accadendo a casa nostra.

I tentativi di resistere ad una crisi economica innescata dall’alto prezzo del greggio e l’inutile discussione sui motivi che l’hanno generata (se pesa di più la disponibilità limitata o la speculazione) non fanno altro che far perdere tempo con il rischio di chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati. «La via migliore per ridurre la dipendenza dal greggio - ricorda Cipolletta- resta quella di un consistente aumento del suo prezzo: proprio quello che sta succedendo adesso».

Il fatto è che la risposta che viene dalla politica e dai mercati (che Cipolletta vorrebbe liberi di agire) è una risposta che mal si adatta a sfruttare al meglio l’opportunità dell’alto prezzo del petrolio per puntare su efficienza e rinnovabili. Una soluzione condivisa da politica e impresa, che punta ancora una volta a tecnologie come il nucleare, che ancora non hanno risposte per far fronte alle criticità che le accompagna (scarsità di carburante al pari del petrolio, sicurezza, costi e problema di dove e come smaltire le scorie) anziché sviluppare e investire sul campo delle rinnovabili e dell’efficienza, oltre che del risparmio energetico.

Si sceglie di investire nella ricerca del nucleare di quarta generazione invece che per improntare filiere nostrane di tecnologia legata alle rinnovabili, con il risultato che si marcano come made in Italy pannelli fotovoltaici prodotti in Cina su tecnologia tedesca.

A dimostrazione del fatto che il mercato ha bisogno di essere orientato per andare nella direzione giusta, attraverso previsioni e scelte di strategia politica, che non vuole dire mettergli lacci e laccioli, ma guidarlo lungo la strada che potrebbe al tempo stesso rilanciare l’economia e porre le condizioni perché questa abbia possibilità di durare.

«Bisogna ricordarsi- dice ancora Cipolletta- che la recessione non è una malattia, ma la cura dei mali preesistenti nel sistema economico». Il fatto è che oltre che evitare la cura, si rischia di sbagliare la diagnosi e di non avere alcuna cognizione sul tipo di prevenzione da mettere in atto per evitare di ammalarsi in maniera ancora più grave. E non ci vorrebbe molto per capire che se l´obiettivo bipartisan è riprodurre e rilanciare le dinamiche economiche che hanno portato a questa crisi, il risultato sarà esattamente quello di moltiplicarla.

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