[11/07/2008] Consumo

Contributi Ue all´Oie per il benessere e la sanità animale

LIVORNO. Anche per il 2008 l’Ue contribuisce a finanziare le azioni dell’Organizzazione mondiale della sanità animale (Oie) nel campo del benessere, della sorveglianza e della classificazione delle malattie degli animali: con decisione pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea di ieri la Commissione stanzia 100mila euro per il seminario di formazione sull’attuazione degli orientamenti dell’Oie sul benessere degli animali; 200mila euro per la seconda conferenza mondiale “Attuare le norme dell’Oie” e 200mila euro per lo studio sul costo della sorveglianza e della classificazione delle malattie degli animali. Inoltre una sovvenzione per i contributi finanziari sarà assegnata all’Oie senza invito a presentare proposte perché l’Oie è l’organizzazione intergovernativa che si occupa del miglioramento della sanità animale nel mondo e si trova in una “situazione di monopolio di fatto”.

Nel 2005 l’Oei ha di fatto adottato orientamenti sul benessere degli animali relativamente al trasporto terrestre e marittimo, alla macellazione degli animali destinati al consumo umano e all’abbattimento degli animali come mezzo di lotta contro le malattie. Ora intende svilupparli, adottarne di nuovi e sostenere l’attuazione di quelli già prescelti dai paesi membri dell’Oie, in particolare offrendo loro formazione e consulenza. Perché le azioni di formazione e comunicazione sono necessarie per l’elaborazione della normativa veterinaria, per promuovere l’insegnamento e la formazione nel settore veterinario nei paesi partecipanti e per i miglioramenti nei paesi terzi.

Così, con la seconda conferenza mondiale sul benessere degli animali intitolata “Attuare le norme dell’Oie” l’Organizzazione intende sostenere l’attuazione mondiale degli orientamenti sul trasporto terreste e marittimo del bestiame, sulla macellazione del bestiame destinato al consumo umano e sull’abbattimento come mezzo di lotta contro le malattie. Intende poi incoraggiare i veterinari e i servizi veterinari ad assumere maggiori responsabilità per il benessere degli animali. Ma non sembra che cerchi di incoraggiare i paesi a ridurre il consumo di carne e pesce e ripensare le politiche agricole, zootecniche da parte dei paesi industrializzati. Magari favorendo una filiera corta o ripensando al metodo di allevamento.

Torna all'archivio