[14/07/2008] Comunicati

Good morning Firenze

FIRENZE. La scorsa settimana il parlamentare europeo Guido Sacconi (Nella foto) ha rilasciato una intervista in cui annuncia la nascita a Firenze del Centro di progettazione e di iniziativa politica sulla sostenibilità urbana che prenderà il nome di “Good morning Firenze”. Gli abbiamo chiesto di chiarire: «Il nome ricorda un film dei fratelli Taviani: “Good morning Babilonia”, del 1987, che racconta una storia dal forte valore simbolico. 1910: Andrea e Nicola sono figli ed apprendisti di un artigiano toscano capace di restaurare monumenti e chiese antiche. Rimasti senza lavoro, decidono di emigrare in America. Dapprima mandriani, poi trovano il successo in California lavorando come scenografi nel cinema».

E’ la metafora del sapere e del saper fare fra tradizione ed innovazione, passato e modernità. L’idea è di incoraggiare Firenze a dotarsi di una prospettiva, di una missione che possa mobilitare le sue migliori energie. Ce n’è bisogno. Nell’intervista Sacconi sostiene che la discussione su Firenze è, da una parte, come ferma a 15-20 anni fa, dall’altra manda molti “segnali di fumo”.

In effetti anche da noi la politica è sempre più un esercizio evasivo, poiché i politici temono di dire agli elettori ciò che questi non vogliono sentirsi dire, mentre organismi decisionali sempre più numerosi vengono sottratti al controllo elettorale e gran parte dei cittadini si ritrae dalla politica e lascia che gli affari pubblici vengano gestiti dalla «classe politica».

Sacconi lancia un segnale per ricollocare Firenze in un contesto europeo, dove, nonostante i limiti di rapporti non facili con i popoli, è chiaro che la frontiera più avanzata della modernità è oggi lo sviluppo sostenibile. Cultura, scienza, economia e cittadinanza possono di nuovo incontrarsi e interagire per creare uno sviluppo ad alta qualità ambientale e sociale. Proponendo questa città come modello europeo di vivibilità per coloro che la abitano e di accoglienza per i cittadini del mondo che la visitano o che vi si stabiliscono per lavorare o studiare. Posizionandola così nella “parte alta” della competizione globale fra sistemi locali. Per questo è necessaria una
critica radicale all’approccio economico/tecnocratico che riaffermi la netta prevalenza di quello sociale e politico.

Infatti se la ricerca dell’equilibrio tra popolazione e risorse non è esercizio di tipo scientifico o tecnologico, ma è politica e sociale, non è possibile disinteressarsi della politica e della democrazia (alle loro istituzioni e fenomeni reali) anche a livello locale.

Sacconi ritiene Firenze «un crocevia molto intricato, perfino disordinato, di funzioni, interessi, istanze. La risultante di conflitti, per lo più latenti e generalmente risolti a vantaggio delle posizioni meno innovative». Questo vuol dire ridurre la rendita, ostacolare la speculazione, e per farlo servono proposte concrete in grado di offrire alternative credibili e praticabili di carattere economico, sociale e politico rivolte a tutte le categorie di cittadini per non appiattirsi sui singoli interessi ma per offrire a tutti uno sviluppo nuovo e qualificato della città e dell’area fiorentina: in una parola sostenibile. Una rinnovata capacità della politica di saper andare oltre i singoli interessi in una visione concreta dell’interesse collettivo che muove dalla capacità di saper riconoscere e interpretare i bisogni di singoli soggetti, categorie, individui, senza solleticare i peggiori istinti: good morning Firenze.

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