[16/07/2008] Consumo

Elefanti, autorizzata la vendita di avorio. Wwf: «Attenti alla Cina»

LIVORNO. La Convention on international trade in endangered species of wild fauna and flora (Cites) ha dato il via libera alla vendita di stock di zanne di elefante provenienti da Namibia (9.209.68 kg); Botswana (43,682.91 kg); Sud Africa (51,121.8 kg); Zimbabwe (3.755.55 kg), avorio grezzo che andrà probabilmente tutto o quasi a finire nei mercati asiatici, riforniti in questi ultimi anni dal commercio illegale di zanne di elefante. Gli elefanti africani sono considerati vulnerabili dalla Lista rossa dell´Iucn ed a serio rischio di estinzione nel medio termine.

La normativa internazionale stabilisce meccanismi di monitoraggio e repressione: i proventi delle vendite di avorio devono essere versati in fondi speciali per il sostegno di programmi di conservazione per le popolazioni di elefanti a rischio.; i Paesi acquirenti devono dimostrare di avere misure di controllo adeguate per assicurare la tracciabilità degli stock di avorio, e che restino entro i mercati nazionali; i 4 Paesi africani ai quali è stata consentita la vendita di avorio dovranno concordare il prezzo di mercato e la vendita e il trasferimento degli stock, poi spetterà ai sistemi di monitoraggio della Cites individuare le eventuali minacce di commercio illegale.

Secondo l´Elephant trade information system è l´esistenza in Africa ed Asia di mercati nazionali di avorio non regolati a trascinare il mercato illecito dell´avorio, un fenomeno che però non riguarda Namibia, Botswana, Zimbabwe e Sud Africa, destinatari della decisione della Cites. Una delle destinazioni principali dell´avorio illegale è notoriamente la Cina, però negli ultimi anni gli importatori illegali hanno dovuto fare i conti con un inasprimento dei controlli ed un miglioramento delle attività repressive di bracconaggio e vendita illegale di zanne di elefanti.

«Nel 2002 – spiega il Wwf - meno della metà delle confische registrate destinate al mercato cinese furono registrate da questo Paese, ma è in atto un cambio di tendenza e questo può considerasi un indicatore del loro impegno nel rafforzare i controlli».
Il Panda sottolinea che mentre in generale le popolazioni di elefanti africani aumentano nell´Africa meridionale (in Botswana sarebbero 140 mila) in Senegal ne rimangono solo una decina e questi pachidermi sono in forte declino e prossim all´estinzione in tutta la parte occidentale del continente nero, proprio dove bisognerebbe controllare meglio i mercati locali.

La decisione del Cites non convince Massimiliano Rocco, responsabile Traffic e Timber Trade del Wwf Italia: «Siamo preoccupati dai tempi "record" e un po´ prematuri per il giudizio espresso dalla Cites dal meeting in corso a Ginevra, sulla domanda di Pechino ad ottenere lo status di ´´trading partner´´ per l´avorio. Riconosciamo senz´altro i progressi fatti dal Paese nelle azioni di monitoraggio del commercio e del mercato di avorio a livello nazionale, ma la decisione assunta dal comitato permanente della Cites, che fa riferimento alla possibilità della Cina di diventare un trading partner per quei paesi come Botswana, Namibia, Sudafrica e Zimbabwe, a cui è stata concessa la possibilità di vendita di 108 tonnellate di avorio provenienti da stock governativi, deve essere seguita da una concreta, puntuale e rigorosa azione di contrasto ai crescenti fenomeni di bracconaggio e di controllo sui mercati e sul commercio illegale, che continuano a decimare le popolazioni di elefanti, in Asia come in Africa. Ci aspettiamo che la Cina sin d´ora si adoperi con tutti gli stati range degli elefanti per contrastare i fenomeni di bracconaggio e di commercio illegale e che questa decisione di oggi sia un punto di partenza, e non di arrivo, per il lavoro finora svolto».

Il Wwf si augura che «il Governo cinese e tutti gli stati che hanno a cuore la conservazione del nostro patrimonio naturale contribuiscano a concentrare ogni sforzo verso una maggiore cooperazione internazionale, per affrontare il fenomeno del bracconaggio, il contrabbando e coadiuvare un sistema di controllo efficace, adottando misure repressive atte a scoraggiare gli autori di questi illeciti a livello nazionale».

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