[14/04/2006] Rifiuti

Bagatti (Ato 4): «Ma così si ignorano troppe variabili»

LIVORNO. Dal direttore dell’Ato 4 di Livorno arriva qualche critica sulla mini indagine di greenreport.it che ha messo a confronto tra i capoluoghi toscani il costo del servizio di smaltimento dei rifiuti per una famiglia di 3 persone in una casa di 70 metri quadri.
«Innanzitutto bisogna dire che 70 metri quadri non è l’appartamento medio livornese – spiega Massimo Bagatti - da noi le case dove abitano 3 persone sono più grandi e già questo dato fa allargare la forbice della differenza, perché se aveste preso a riferimento 80-85 mq la situazione sarebbe stata un po’ diversa».

In secondo luogo per il direttore dell’Ato 4 la comparazione fatta «non tiene conto della platea dei soggetti che pagano la Tia e la Tarsu: perché se il confronto viene fatto tra Livorno e Prato, ci si rende immediatamente conto che a fronte di un numero di abitanti simili, a Prato gli utenti non residenziali occupano molti più metri quadri. Per noi addetti ai lavori quindi appare evidente che bisognerebbe riportare la statistica a valori comparabili e non a una fotografia ghiacciata su un parametro unico. Anche perchè poi nel conteggio influiscono mille altri fattori, che per Livorno possono andare dall’inceneritore spento ai problemi con la discarica».

Massimo Bagatti crede comunque che «riorganizzando il sistema di tariffazione, se i servizi verranno forniti con una certa efficacia e ripartiranno gli impianti, probabilmente ci sarà un abbassamento della Tia anche per Livorno». E poi conclude facendo un appello alle organizzazioni di categoria livornesi: «Convincete le aziende intanto a pagare la prima rata – conclude il direttore dell’Ato – se poi il Comune riterrà di intervenire per fare degli aggiustamenti questi saranno conteggiati a conguaglio nella terza rata, ma intanto è necessario che la prima sia pagata, altrimenti si rischia di mettere in ginocchio l’Aamps per mancanza di liquidità».

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