[16/07/2008] Aria

Vita dura per le industrie inquinanti australiane...

FIRENZE. Vita dura per le industrie inquinanti australiane. Almeno dal 2010 in poi. Il governo laburista ha elaborato una proposta per lo schema di mercato delle emissioni, appunto da introdurre nel 2010, per ridurre drasticamente le emissioni di gas ad effetto serra. Il Green Paper (cioè la relazione preliminare del governo), sarà sottoposta ad ampia consultazione « lo schema rappresenta un approccio verso l´economia nazionale nel suo insieme, e allo stesso tempo la risposta internazionale dell´Australia al cambiamento climatico» ha dichiarato la ministra per cambiamento climatico Penny Wong, che poi ha assicurato «il governo si impegna ad utilizzare i fondi ottenuti dal mercato delle emissioni per aiutare le famiglie di basso reddito, e le imprese, a adattarsi alla drastica ristrutturazione dell´economia del paese».

Si ricorda che l´Australia contribuisce solo per circa l´1,5% alle emissioni globali, ma è prima al mondo superando gli Usa in rapporto alla popolazione, a causa della forte dipendenza dal carbone per generare elettricità. Il documento prevede qualche aiuto e rigore nei controlli per le industrie più inquinanti. Le industrie del settore dell’alluminio e del cemento, riceveranno una data quantità di permessi gratuiti. Il sistema, chiamato cap and trade, consente la compravendita delle quote di emissione ma impone tetti massimi di inquinamento, offre forti incentivi ai consumatori e alle aziende per modificare il proprio comportamento, al fine di ridurre i livelli di inquinamento del paese, mentre i prezzi dei beni e servizi aumenteranno. In questo modo il governo australiano mira a ridurre le emissioni costringendo 1000 delle imprese più inquinanti, come le compagnie minerarie Bhp Billiton e Rio Tinto, a comprare permessi che si tradurranno in un costo sulle loro emissioni. Il regime coprirebbe il 75% delle emissioni nazionali, con l´inclusione della benzina e altri carburanti fino dal 2010. Per il settore agricolo (con emissioni più difficili da calcolare) invece ancora qualche anno di “respiro”. Si partirà dal 2015.

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