[18/07/2008] Energia

Amici della Terra: Il governo non azzeri l’autorità di controllo della sicurezza nucleare

ROMA. L’intendimento del Governo di introdurre tra gli obiettivi della “strategia energetica nazionale”, prevista all’articolo 7 del D.L. 112/2008, la realizzazione di centrali nucleari comporta una seria questione di adeguamento dei soggetti che operano nel settore.
Nel corso degli oltre venti anni trascorsi dalla chiusura degli impianti nucleari italiani, tali soggetti hanno inevitabilmente ridotto, anche se in taluni casi in modo eccessivo rispetto alle esigenze ancora presenti, l’impegno e le risorse destinate al settore stesso. Ciò è avvenuto nelle imprese, nelle aziende pubbliche, nell’amministrazione, nelle università.

In questo quadro, un rilievo del tutto particolare va dato all’ente cui è affidata la funzione chiave dell’esercizio dei controlli di sicurezza e di protezione sanitaria. La competenza, l’autorevolezza e la credibilità di quell’ente sono, infatti, elementi essenziali non solo per l’oggettiva garanzia della sicurezza nucleare e della radioprotezione della popolazione, dei lavoratori e dell’ambiente, ma anche perché la scelta nucleare possa trovare e mantenere il consenso necessario alla sua effettiva attuazione.

Anche in tal senso non può non suscitare preoccupazione la soppressione dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente, prevista dall’articolo 28 del decreto legge medesimo.
A quella Agenzia la legge 61/1994, istitutiva del sistema dei controlli ambientali, aveva infatti affidato anche i compiti di controllo nucleare, risolvendo finalmente la questione, che si era già troppo a lungo trascinata, della convivenza delle funzioni di controllo e di quelle di promozione, ricerca e sviluppo in un medesimo soggetto, l’Enea, e sotto la medesima amministrazione vigilante, l’allora Ministero dell’Industria, un caso eclatante di controllore-controllato.

La soppressione dell’Agenzia e la sua eventuale sostituzione con un istituto di ricerca rende plausibile, per l’evidente eterogeneità delle funzioni, uno scorporo dei controlli nucleari, operazione questa di estrema, potenziale criticità.
Esiste oggi, certo, un sottodimensionamento dell’unità preposta nell’Apat ai controlli nucleari, soprattutto se la si commisura alle esigenze che deriverebbero dal rilancio del nucleare. Si tratta tuttavia dell’ultimo presidio di competenza specifica ancora esistente in Italia, costituito da elementi in molti casi di livello eccellente. È da quello che si deve ripartire. Disperderlo in un nuovo ente che si voglia da subito portare a 400, 500 persone, quante erano quelle in dotazione all’omologa unità dell’Enea, significherebbe cancellare quella filosofia dei controlli, quella obiettività e quel rigore che l’Agenzia è riuscita a conquistarsi, in linea con lo spirito della legge che, quasi quindici anni fa, aveva sancito il distacco dall’Enea.

Così pure sono da salvaguardare l’indipendenza e la separazione delle funzioni di controllo e del soggetto che le esercita, rispetto a ogni altro compito connesso alle attività nucleari e ad altri soggetti operanti in quel settore. Questo principio fa ormai parte di tutti gli standard internazionali ed è presente in diverse convenzioni che l’Italia ha sottoscritto e ratificato.
Al di là di ogni questione sulla opportunità e sulla convenienza della scelta nucleare, allontanarsi dai principi di competenza e di indipendenza dell’ente di controllo costituirebbe certamente il modo sbagliato per avviare quella scelta.

I primi firmatari dell’appello

Mario Signorino, già Presidente Agenzia Nazionale per l’Ambiente (1995-’97)
Emma Bonino, Vice Presidente del Senato
Chicco Testa, Banca Rothschild
Diego Gavagnin, direttore editoriale Quotidiano Energia
Ermete Realacci, Ministro Ombra del PD
Rosa Filippini, presidente degli Amici della Terra
Elisabetta Zamparutti, deputata Radicale
Paolo Carcassi, segretario Confederale UIL
Andrea Costi, coordinatore Ufficio Ambiente UIL
Claudio Falasca, CGIL nazionale, consigliere CNEL
Renzo Bellini, segretario Confederale CISL
Giuseppe D’Ercole, responsabile dipartimento ambiente CISL
Giulio Del Bon, segretario Confederale UGL, ambiente, territorio, infrastrutture
Piero Angelini, già deputato, relatore della legge 61/’94
Marco Frey, professore di economia e gestione delle imprese, Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa
Giuseppe Fiengo, direttore editoriale di Gazzetta Ambiente
Enzo Venini, presidente del WWF Italia

L´appello è aperto ad altre adesioni. Chi volesse sottoscriverlo, può inviare una comunicazione alla seguenti mail: walterb@amicidellaterra.it oppure filippini@amicidellaterra.it.


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