[21/07/2008] Energia

Tolte le misure per l´efficienza energetica nelle case: Wwf ed ecologisti all´attacco

LIVORNO. “Cui prodest?” verrebbe da dire ma in realtà si sta continuando a demolire la già fragile impalcatura a sostegno del “sistema ambiente” del nostro Paese. Da parte del governo si parla di diversificare le fonti di approvvigionamento energetico (compreso quella nucleare poco sostenibile) e poi non si sostiene la fonte principale di energia che è rappresentata dal risparmio. Infatti con l’emendamento presentato dal Governo al DL 112/08 (“Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria”), vengono abrogati alcuni commi del Decreto legislativo 192/05 (di recepimento della Direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico nell’edilizia). Insorge il Wwf che in una lettera inviata ai capigruppo della Camera dei deputati, chiede la cancellazione dell’emendamento e sottolinea le ripercussioni negative che avrà sulla ricerca di efficienza degli edifici in Italia, l’abrogazione delle norme che rendono obbligatorio l’attestato di certificazione energetica negli atti di compravendita o locazione degli edifici esistenti. «Il Wwf da anni sostiene e ribadisce la necessità della certificazione energetica quale strumento cardine per poter conseguire i massimi livelli di efficienza energetica nel parco edilizio, e auspica la diffusione capillare e obbligatoria di questo strumento. Conoscere con certezza quanto consumano gli edifici (kWh/m2 anno) è un elemento imprescindibile per effettuare corretti interventi di efficientamento degli edifici stessi che, notoriamente, costituiscono veri e propri “colabrodo energetici”, con consumi che in Italia superano mediamente i 150 kWh/m2 anno, quando una edificio in classe A ne consuma meno di 30 kWh/m2 anno».

Dall’associazione ambientalista ricordano che il settore residenziale è oggi responsabile di circa il 30% dei consumi energetici del nostro Paese e che la certificazione energetica deve diventare una sorta di carta di identità per ogni edificio, come richiesto anche dall’Unione Europea. Sulla stessa linea anche Fabrizio Vigni, presidente nazionale degli Ecologisti democratici che interviene sui contenuti del maxiemendamento su cui verrà votata la fiducia «La decisione del governo di eliminare, con un emendamento alla manovra economica, l’obbligo della certificazione energetica per la compravendita degli edifici è un brutto passo indietro per l’efficienza energetica del nostro paese. Non è un vantaggio per la collettività, ma un problema – continua Vigni – i cittadini saranno infatti privati del diritto di sapere quanto consuma l’abitazione che stanno per comprare o per affittare. Non è un vantaggio per le imprese, ma un problema, perché sarà frenato l’impegno a sviluppare l’innovazione nel settore delle costruzioni e nel mercato immobiliare. Non è un vantaggio per l’Italia, ma un problema, perché si entra in contrasto con la Direttiva europea. E’ paradossale – conclude il presidente di Ecodem – che proprio nel momento in cui, a causa degli alti costi dell’energia, bisognerebbe moltiplicare gli sforzi per il risparmio e l’efficienza energetica, il governo italiano cancelli invece una delle misure già previste».

Si ricorda che la certificazione energetica rappresenta anche l’unico strumento di valutazione per poter rilasciare, con cognizione di causa, tutti gli incentivi previsti dalle ultime leggi finanziarie volti a premiare gli interventi indirizzati ad una migliore efficienza e risparmio energetico.

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