[23/07/2008] Energia

Bramerini a greenreport: «Il Pier per futuro più sostenibile ed energeticamente più intelligente»

LIVORNO. Il convegno della rete dei comitati giorni fa ha evidenziato 109 casi che sono stati definiti "emergenze", alcuni dei quali di competenza anche del suo assessorato. Tra questi 109 casi molti sono addirittura ostentati come buone pratiche di governo del territorio da parte della Regione, vedi sull´energia, scelte che sono state poi riconfermate anche nel Pier appena approvato. Cosa ne pensa?
«Anche il coordinatore Asor Rosa, mi pare proprio a greeenreport, ha confessato che i 109 casi rappresentano soltanto un assemblaggio di tutte le segnalazioni giunte dai comitati esistenti in Toscana. Un assemblaggio non sottoposto ad alcun vaglio. Non c’è quindi da stupirsi che tra quelle ci siano previsioni che invece di emergenze sono davvero buone pratiche. E’ sempre più facile trovare qualcuno che fonda un comitato contro. Ciò non significa che se c’è qualche voce contraria, un intervento sia automaticamente da considerarsi un’emergenza. Occorre distinguere, entrare nel merito, analizzare. Dal nostro punto di vista siamo convinti di aver programmato scelte positive che vanno nella direzione della sostenibilità, dello sviluppo delle fonti energetiche alternative, del miglioramento della qualità dell’aria, della soluzione al problema del trattamento dei rifiuti».


Al di là del merito dobbiamo prendere atto che esistono 109 punti di dissenso sul territorio. Di chi è la responsabilità di questa situazione e quale dovrebbe essere il ruolo dei decision maker (le istituzioni)?
«Ribadisco che dal merito è impossibile prescindere e non parlerei di responsabilità. Governare significa compiere delle scelte nell’interesse del bene comune. Scegliere però porta inevitabilmente con sé lo scontentare qualcuno. E nessun amministratore può avere la pretesa di accontentare tutti i cittadini. Il ruolo dei decisori è quello – per l’appunto – di decidere. Devono farlo guardando all’interesse pubblico, con un percorso trasparente e condiviso e in un’ottica di programmazione delle scelte e non sotto l’urgenza delle emergenze».

Anche alla luce dell´approvazione del Pier, quali sono le tecnologie e gli impianti che vanno superati? Per quanto riguarda la riconversione a metano delle centrali a olio combustibile di Piombino e Livorno, vi limiterete all´annuncio (come purtroppo è accaduto negli ultimi anni) o riuscirete ad aprire un confronto vero con Enel per convincerlo ad abbandonare una tecnologia così altamente inquinante?
«Gli impianti da superare, e sono mesi che lo andiamo ribadendo, sono in primo luogo le due centrali ad olio combustibile di Livorno e Piombino. E’ inesatto dire che ci limitiamo all’annuncio. La riconversione non possiamo imporla, ma soltanto creare le condizioni perché venga fatta. Adesso con la progettata realizzazione del rigassificatore proprio al largo di Livorno e l’arrivo del metanodotto Galsi previsto a Piombino, il metano sarà ancora più disponibile e ci auguriamo a prezzi competitivi, tanto da rendere la riconversione più appetibile. Ma anche se ciò non dovesse avvenire, nel Piano energetico abbiamo previsto soluzioni alternative, posto che il fine è quello di ridurre le emissioni di gas serra. Imporremo ad Enel di non superare il livello di emissioni realizzato nel 2007 e al tempo stesso ci dichiareremo disponibili a permetterle un’eventuale apertura di nuove centrali a metano, così da ridurre l’utilizzo di quelle di Livorno e Piombino. Quanto al confronto, lo abbiamo già in programma: entro l’estate ci siederemo intorno ad un tavolo con Enel per discutere anche di questo».

Il Pier è un piano di indirizzi e non è una legge. E purtroppo alle spalle ci sono molte dichiarazioni poi non effettivamente praticate. Questa volta le indicazioni (e gli obiettivi) del Pier sono praticabili? Quali garanzie in più ci sono rispetto al passato?
«La sua analisi è corretta. Noi dettiamo indirizzi, non possiamo imporre un cambio di strategia energetica. Il nostro compito è quello di creare le condizioni perché le indicazioni contenute nel Piano energetico regionale si realizzino. E dal momento che non abbiamo voluto scrivere un libro dei sogni, tutte le previsioni possono diventare realtà.
Intanto abbiamo stilato un documento pienamente in linea con le indicazioni che ci vengono dall’Europa, capace di assumere la questione energetica come prioritaria, in un’ottica intersettoriale. Direi che le nostre garanzie sono rappresentate da un più stretto rapporto con il sistema delle autonomie locali, con piani provinciali che calino nei territori e attuino le previsioni del Pier, impulso e finanziamenti alla ricerca e all’industria delle rinnovabili, con una forte azione per lo snellimento e la sburocratizzazione, unite all’informazione ai cittadini e ad un’azione di formazione verso aziende ed operatori. Si tratta di azioni tutte finalizzate ad un deciso cambio di mentalità verso la necessità che tutti compiano scelte per rendere il nostro futuro più sostenibile ed energeticamente più intelligente».

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