[28/07/2008] Rifiuti

La strana discarica dell´isola

RIO MARINA (Livorno). Nei mesi scorsi, per conto della Marina Militare di La Spezia, si sono conclusi importanti lavori di ristrutturazione, bonifica e messa in sicurezza dell´edificio e della torre del faro di Palmaiola, costruito nei primi anni del XX secolo L´ intervento era previsto dal Ministero delle Infrastrutture nel Programma triennale 2008/2010 per l´Arcipelago Toscano come Opera di straordinaria manutenzione.

Nei giorni scorsi, alcuni diportisti hanno segnalato a Legambiente Arcipelago toscano la comparsa di una discarica proprio lungo la scarpata sotto al faro che secondo gli ambientalisti «sembra composta da infissi, materiale di demolizione di opere murarie, resti di coperture, tubi di plastica e ciarpame vario».

Un risultato inaspettato per lavori che anche per Legambiente hanno ridato «dignità e sicurezza al bell´edificio e agli apparati del faro. L´elenco degli interventi eseguiti in primavera recita infatti: "Isola d´Elba (Li) Isola di Palmaiola: rifacimento degli intonaci esterni ed interni, ripristino degli approdi, ripristino completo della struttura annessa al faro con rifacimento copertura., Ing. Antonio Riccardi, Euro 370.000,00". L´esecuzione dei lavori si è avvalsa anche dell´ausilio di un elicottero "per la bonifica dell´area attorno al faro, nonché nella rimozione e nel trasporto fra l´isola di Palmaiola e Piombino di batterie utilizzate per alimentare il faro dell´Isola", come si può leggere sul sito della BrokerAir (Operazione Palmaiola)».

E´ in effetti un po´ strano che al termine di lavori di recupero, anche ambientale di un faro, appaia una discarica in un´isola come Palmaiola, «un´isola interamente di proprietà dello Stato, con una superficie di circa 8 ettari ha un altitudine massima di 85 metri - spiega Legambiente - che prende il nome dalla passata abbondanza di palme nane, ospita numerosi endemismi della flora dell´Arcipelago Toscano e siti di nidificazione di Marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis desmarestii), Berta maggiore (Calonectris diomedea) e Falco pellegrino (Falco peregrinus) è frequentata anche dal rarissimo Gabbiano corso (Larus audouinii) che sporadicamente vi ha nidificato. Palmaiola è importantissima per la nidificazione di altri piccoli uccelli protetti legati agli ambienti rocciosi costieri e come punto di sosta durante le migrazioni. Sono presenti anche rettili come il Tarantolino (Euleptes europaea), il più piccolo e raro geco europeo, e un fenotipo locale di lucertola muraiola, ma anche forme endemiche di invertebrati».

Palmaiola dovrebbe essere infatti uno delle isole più protette d´Italia: posta nel Canale tra Piombino e l´Elba, fa parte del comune di Rio Marina, è inserita nel Parco Nazionale dell´Arcipelago Toscano, è Zona di protezione speciale (Zps, Direttiva Ue Uccelli), Sito di interesse comunitario (Sic, Direttiva Ue Habitat), Sito di Importanza Regionale (Sir, legge regionale 56/2000) ed è inserita nel Piano del parco nazionale recentemente adottato dal Consiglio regionale della Toscana come zona "A" di riserva integrale.

«Ci si chiede come sia stato possibile realizzare un simile sfregio in un´area a così alta tutela ed a grande valore naturalistico ed ambientale, in un´isola selvaggia e disabitata» dice Legambiente, che chiede «all´amministrazione comunale di Rio Marina, al Parco nazionale ed alle autorità competenti di far rimuovere il materiale abbandonato e di identificare i responsabili di questo oltraggio».

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