[29/07/2008] Parchi

Discarica di Palmaiola: botta e risposta Bosi-Legambiente

RIO MARINA (Livorno). Il sindaco di Rio Marina onorevole Bosi interviene sulla discarica sull´isola di Palmaiola denunciata da Legambiente e dichiara «Come è stato accertato nei giorni scorsi dalla Capitaneria di Portoferraio e dai responsabili del Provveditorato alle Opere pubbliche, gli oggetti individuati sull´isolotto di Palmaiola non appartengono a una discarica abusiva, trattandosi di oggetti di cantiere caduti nel corso dell´esecuzione delle opere di restauro del faro, ancora in fase di ultimazione, e che la ditta appaltatrice provvederà a recuperare, così come dovuto. Sarebbe stato meglio che Legambiente, notoriamente alla ricerca del sensazionale, si fosse preventivamente informata, ad evitare di fornire un´artata rappresentazione della realtà, e non curandosi del danno di immagine arrecato a quello che si può ben definire un paradiso naturale».

Pronta la risposta di Legambiente Arcipelago Toscano: «il sindaco Bosi farebbe bene a non farsi prendere dalle fobie antiambientaliste ogni volta che sente nominare Legambiente. Che poi il sindaco Bosi ci venga a dire che di fronte alla segnalazione fattaci da cittadini di quell´abbondante e pesante ciarpame, sparso in una scarpata in un´area inclusa in un Parco nazionale e in una Zona di protezione speciale dell´Unione europea, Legambiente dovesse tacere per non fare "ricerca del sensazionale" è semplicemente ridicolo. Comunque, anche se così fosse, si tratterebbe di uno sfregio che deve essere immediatamente rimosso, come si sta procedendo a fare finalmente e celermente, crediamo anche in seguito alla nostra segnalazione e a quella di altri. Verrebbe da chiedersi l´operato di chi stia difendendo Bosi, visto che Legambiente ha sempre detto che la Marina Militare, la Capitaneria di Porto e le forze dell´Ordine si sono comportate più che correttamente e, a quanto sappiamo, hanno immediatamente avviato tutte le azioni necessarie per rimuovere la discarica di Palmaiola».

Secondo gli ambientalisti, «lo stesso comunicato della Capitaneria di Porto di Portoferraio conferma la presenza del materiale nella scarpata e smentisce di fatto la fantasiosa ricostruzione del Bosi che parla "di oggetti di cantiere caduti nel corso dell´esecuzione delle opere di restauro del faro, ancora in fase di ultimazione, e che la ditta appaltatrice provvederà a recuperare, così come dovuto". Infatti in un comunicato si legge: «Come già ampiamente riportato sulla stampa locale e nazionale, l´edificio che ospita il faro dell´isolotto di Palmaiola al centro del canale di Piombino, è stato oggetto di lavori di manutenzione. Tali opere facevano parte della pianificazione relativa al biennio 2003-05 e commissionate con bando del 12 maggio 2006, per un ammontare di 347.510,94 euro da parte del S.I.I.T. Toscana-Umbria (ex Genio Civile per le Opere Marittime). lavori, appaltati alla ditta Asso Costruzioni Srl di Carrara, hanno avuto inizio nel mese di aprile di quest´anno e sono in fase di completamento. La lamentata presenza del materiale di risulta era nota da tempo e già all´attenzione delle Autorità competenti. Infatti, la ditta esecutrice dei lavori era già stata incaricata della rimozione di quei materiali che non appartengono a residui dell´attuale lavorazione, ma provengono dalla copertura del tetto del faro che, qualche anno fa, fu sradicata dal vento prodotto da un fortissimo fortunale che si abbatté sulla zona. Per verificare la certa origine di quei residui, la Capitaneria di Porto di Portoferraio ha inviato sul posto il battello GC097, dislocato per l´operazione "mare sicuro" presso la dipendente Delegazione di Spiaggia di Cavo. Il sopralluogo ha escluso la presenza di materiale di risulta addebitabile alla nuova lavorazione, confermando che i rifiuti segnalati sono esclusivamente le vecchie lamiere di copertura del tetto del faro e la vecchia struttura che sosteneva i pannelli solari che alimentano la luce del faro di Palmaiola».

«Quindi la maggior parte di quel materiale è li da anni - sottolinea Legambiente - e non ci è finito per caso da giorni come crede il sindaco al cui comune appartiene Palmaiola. Forse noi ce ne siamo accorti tardi, ma lui non se ne era proprio reso conto!».

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