[30/07/2008] Energia

Bramerini: «Effetti Cernobyl scomparsi in Toscana»

LIVORNO. Gli effetti del fallout di Cernobyl sono scomparsi, almeno in Toscana. E’ quanto emerge dalla relazione sulla radioattività ambientale, che discende dal monitoraggio condotto nel 2007 dai tecnici dell’Arpat, e che ieri la Giunta regionale ha approvato. Aria, suolo, acqua, alimenti in Toscana mostrano, quindi, livelli di radioattività ben al di sotto dei limiti di legge, con un andamento stazionario e indici relativamente bassi, evidenziati dagli oltre 400 controlli a cui sono stati sottoposti i vari comparti.

La quasi totalità dei campioni è risultata al di sotto della minima attività radioattiva rilevabile (Mar). Solo alcuni prodotti del bosco, come i funghi e i mirtilli, mostrano valori di contaminazione apprezzabili, ma si tratta, comunque, di un livello di oltre un terzo inferiore (circa 170 bequerel al chilo contro un limite di 600) rispetto ai parametri di legge e si riferisce a funghi importati da Bulgaria e Romania. Ancora più basso (20 bequerel al chilo) il valore relativo ai mirtilli.
I dati mostrano anche un sostanziale esaurimento delle conseguenze dell’incidente alla centrale nucleare di Chernobyl. I livelli di Cesio 137 nel 1986 erano di 80 bequerel al chilo nella carne bovina e di 35 nel latte. Nel 1989 erano scesi a 1,1 nelle carni bovine e a 0,6 nel latte, mentre i limiti di legge sono! rispettivamente di 600 e 370. Una discesa decisa, che da qualche anno si è attestata su un doppio 0,1. E che, ci auguriamo, convenga di nuovo fatta risalire dai continui incidenti che avvengono alla centrali nucleari d’oltralpe.

«E’ importante – spiega l’assessore regionale all’ambiente, Anna Rita Bramerini (Nella foto)– che i dati continuino ad essere confortanti, ma lo è altrettanto poter contare su una efficiente rete regionale di monitoraggio del livello di radioattività. I cittadini toscani possono quindi stare tranquilli, visto che il sistema che abbiamo approntato è in grado di rilevare e segnalare con tempestività ed efficacia ogni minima variazione dovesse intercorrere».

L’occasione dell’approvazione della relazione sulla radioattività ambientale è stata colta dall’assessore anche per ribadire l’assoluta contrarietà della regione a riprendere la strada dell’energia atomica: «restiamo convinti – ha detto infatti la Bramerini- che non solo la Toscana, ma anche l’Italia debba fare a meno del nucleare per produrre energia e che anche questa scelta contribuisca a mantenere bassa la radioattività ambientale nella nostra regione».

E sempre per ribadire la contrarietà alle scelte di rilancio del nucleare dell’attuale esecutivo, una delegazione di Legambiente sarà domani davanti alla sede Enea di Roma, dove sarà presentato il rapporto “Energia e Ambiente 2007”.

Legambiente manifesterà per ribadire la sua contrarietà al progetto del Governo di tornare a produrre energia nucleare in Italia con un sistema di centrali che non è in grado di garantire né sicurezza né una minore dipendenza dalle fonti fossili.

Il denaro pubblico, secondo Legambiente, deve essere investito nella ricerca di tecnologie davvero utili al Paese, quelle in grado di limitare l’aumento della Co2 in atmosfera e di far rispettare all’Italia gli accordi internazionali di riduzione delle emissioni.

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