[30/07/2008] Energia

Le formichine di palazzo Chigi e la vera urgenza del risparmio e dell´efficienza energetica

LIVORNO. «LIVORNO. «Sono finiti i tempi delle cicale che cantano ´O sole mio. Dobbiamo tornare a fare le formiche. Quel che serve subito è evitare gli sprechi. Mi ricordo del primo frigorifero entrato in casa mia, quando ero bambino. Ovvio che fosse meglio della vecchia ghiacciaia, come la luce elettrica è meglio della candela. Però non c’è motivo di usare lampadine che generano più calore che luce. Spesso teniamo l´aria condizionata troppo forte o il riscaldamento al massimo, tanto che dobbiamo aprire le finestre in pieno inverno. Silvio Berlusconi non è certamente tirchio, però spegne regolarmente la luce quando esce da una stanza. Mi è capitato di vederlo tornare sui suoi passi, a palazzo Chigi, se si accorgeva che in un ufficio vuoto era rimasta accesa. Questa non è avarizia, è parsimonia». Chi ha pronunciato queste frasi? Il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola in un’intervista ad "A", in edicola da domani. Nel resto dell’intervista Scajola spiega perché l’Italia deve tornare al nucleare, ma lo affronteremo dopo.

Vogliamo invece cogliere l’invito a non sprecare energia fatto dal ministro rivolgendo a lui le stesse richieste: perché il giro di vite non lo incentiva all’industria italiana partendo dalle società pubbliche? Perché, se è così importante e lo è, non mette questo punto al primo posto delle azioni di governo assieme all’efficienza, operazione che darebbe risultati oggi, invece di puntare tutto sull’atomo che se va bene darà un contributo tra quindici anni?

Perché, visto che l’Italia l’energia nucleare già di fatto la importa, non punta a far diventare il nostro paese leader nelle rinnovabili vere, settore questo che potrebbe crescere assai e dare pure Pil cogliendo così capre e cavoli? Se qualcuno pensa che queste siano semplificazioni, pensi alle ricette dello stesso Scajola che per convincere gli italiani a sprecare di meno cita Berlusconi che spegne la luce negli uffici vuoti a palazzo Chigi: quante lampadine deve spegnere il premier prima di far pari con gli eccessi della sua villa in Sardegna tra le eruzioni del suo finto vulcano, festini e compagnia cantante questa sì “O sole mio” con Apicella?

Ma il ministro evidentemente (e non è il solo purtroppo) ama gli annunci più dei fatti e solo così si può commentare quanto afferma sul nucleare: «La Francia conta per l´80 per cento sull´energia nucleare, mentre noi dipendiamo per l´85 per cento ancora da gas e petrolio. Anche la gente lo ha capito, dimostrando di essere più avanti del palazzo: il nucleare è sicuro». Scusi ministro, ma di che ‘gente’ parla? Forse di quella intervistata da Eurobarometro che comunque vede ancora in vantaggio i no rispetto ai sì? Oppure è nato qualche comitato “Fate qui la centrale nucleare” di cui noi non abbiamo avuto notizia? Il problema è che continuando a dire che ‘la gente’ è favorevole, qualcuno pensa che sia davvero così. Vediamo allora che cosa accadrà il giorno che sarà deciso dove fare la prima centrale e questo lo diciamo al di là di come la pensi greenreport sulla questione.

Scajola comunque va avanti e annuncia anche che «La politica energetica comunitaria sta facendo passi avanti molto significativi e stiamo già ragionando sull´individuazione dei siti per la conservazione delle scorie. Cambiare politica energetica è interesse anche dell´opposizione perché rientra nelle grandi riforme necessarie per il rilancio del nostro paese. Riguardo al nucleare ho riscontrato disponibilità al dialogo non soltanto dall´Udc, ma anche da parte di autorevoli esponenti del Partito Democratico». Su questo aggiungiamo solo che è assolutamente interesse anche dell´opposizione cambiare politica energetica, ma non come la vuole Scajola (almeno speriamo). L’opposizione dovrebbe avere una sua idea (che pure abbiamo letto nel suo programma) che dal nostro punto di vista è quella dell’efficienza e del risparmio energetico e delle rinnovabili. Chiudiamo osservando che fino a qualche mese fa Emma Marcegaglia parlava di efficienza e risparmio energetico come del più grande giacimento italiano: perché non lo dice più ora che è presidente di Confindustria? Perché soprattutto non ha dato seguito, o almeno non fa sapere, che cosa fa Confindustria su questo fronte? Se non ora quando?

Neanche a farlo apposta in giornata è arrivato un altro annuncio, sempre da Scajola, che ci piace decisamente di più ma al quale poi come sempre dovranno corrispondere i fatti: «Il Governo – ha detto - varerà entro novembre un piano straordinario per il risparmio e l´efficienza energetica con l´obiettivo di ridurre almeno dell´1% l´anno i consumi attesi di energia fino al 2020».
Meno ‘interessante’ il fatto che il ministro abbia fatto questo annuncio durante l´inaugurazione della centrale a carbone, a torto definito pulito, di Enel a Torrevaldaliga Nord. Anche perché Scajola ha ribadito che il piano industriale all´interno del quale ci sarà il nuovo piano energetico punterà ad una diversificazione del mix di fonti valorizzando il carbone pulito, le fonti rinnovabili e puntando anche al nucleare da cui "una seria politica energetica non può prescindere. Insomma tutto, all’insegna del non decidere per non scontentare nessuno e scontentando invece tutti…


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