[06/08/2008] Trasporti

I veicoli parlano e riducono così incidenti e ingorghi

LIVORNO. Nuova iniziativa dell’Ue nell´ambito della lotta agli incidenti stradali e agli ingorghi. La Commissione ha deciso ieri di riservare, in tutta Europa, una parte dello spettro radio ai sistemi intelligenti di comunicazione tra veicoli (i cosiddetti sistemi cooperativi). Si tratta di sistemi basati sulla tecnologia di comunicazione senza fili che consentono alle autovetture di "parlare" ad altre autovetture e ai responsabili dell´infrastruttura stradale.

In questo modo ad esempio, possono comunicare ad altri conducenti che il manto stradale è scivoloso o che si è appena verificato un incidente. I sistemi intelligenti di comunicazione tra i veicoli hanno le potenzialità per rendere più sicura e semplice la vita dei conducenti europei: nel 2006 più di 42.000 persone hanno perso la vita in incidenti stradali nell´Unione europea e più di 1,6 milioni sono rimaste ferite; ogni giorno inoltre si registrano sulle strade della Ue circa 7.500 km di ingorghi. Con questa decisione, quindi, la Commissione intende inoltre favorire gli investimenti nei sistemi intelligenti di comunicazione tra i veicoli da parte dell´industria automobilistica e stimolare gli investimenti pubblici nelle infrastrutture stradali di base.

«La decisione della Commissione costituisce un passo decisivo per conseguire l´obiettivo di ridurre gli incidenti stradali. Poter trasmettere rapidamente e accuratamente messaggi importanti è essenziale per la sicurezza stradale», ha affermato Viviane Reding, commissaria europea per le telecomunicazioni. «Non dobbiamo dimenticare inoltre che i conducenti europei trascorrono negli ingorghi il 24% del loro tempo di guida con costi che nel 2010 potrebbero raggiungere gli 80 miliardi di euro. In parole povere il risparmio di tempo consentito dai sistemi intelligenti di comunicazione tra i veicoli significa risparmio di denaro».

La Commissione dunque destina una banda di frequenza unica a livello della Ue da utilizzarsi per comunicazioni immediate e affidabili tra veicoli e tra questi ultimi e le infrastrutture stradali. Entro i prossimi sei mesi le autorità nazionali di tutta l´Ue destineranno 30 MHz di spettro nella banda 5,9 Gigahertz (GHz) alle applicazioni per la sicurezza stradale, senza peraltro sopprimere altri servizi attivi (quali ad esempio i servizi per radioamatori).

Un esempio tipico del funzionamento di tali sistemi – spiega una nota dell’Ue - è quello di un veicolo che individui una macchia d´olio sul manto stradale: se è munito di un sistema cooperativo di comunicazione da veicolo a veicolo può, grazie alla banda 5,9 GHz, comunicare questa informazione a tutti i veicoli che si trovano nelle vicinanze. Se un centro di gestione del traffico deve informare i conducenti di un improvviso blocco stradale, di un percorso alternativo o dei limiti di velocità, potrà inviare l´informazione a un trasmettitore-ricevitore posto sull´asse stradale in questione che la trasmetterà a sua volta ai veicoli in transito.

Iniziativa interessante questa della Commissione anche se bisognerebbe intanto capire quanti sono i veicoli in circolazione che possono sfruttare questa frequenza per poi attraverso questa ‘parlare’ con altri veicoli per verificare quindi i possibili risultati ottenibili. Inoltre servirebbe anche sapere se tutte le auto possono montare questa apparecchiatura e a quali prezzi. Dal punto di vista – quello che interessa a noi - di una mobilità più sostenibile ci pare che questa iniziativa possa almeno contribuire a ridurre gli ingorghi e a snellire il traffico, anche se non crediamo che ciò avvenga nel breve termine. Meglio, quindi, incentivare di più il trasporto pubblico, il noleggio auto e l’utilizzo delle bici, azioni queste sì dai risultati certi e anche raggiungibili in tempi non giurassici.

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