[19/04/2006] Rifiuti

Ricerca applicata e plastica riciclata, si può

SANTA CROCE SULL´ARNO (Pisa). Laboratori messi a disposizione da un grande gruppo privato toscano (Ecolevante) che si occupa di ambiente; chimici, ingegneri, ricercatori, e dottorandi dell’Università di Pisa che lavorano in questi laboratori nell’ambito di un progetto finanziato dalla Regione Toscana; infine un’altra azienda privata, la Mpt di Calcinaia, che utilizza la metodologia scoperta e messa a punto nei laboratori di Ecolevante, per costruire qualcosa di ben concreto: la scocca di un aspirapolvere, che essendo realizzato per oltre il 70% in materiale riciclato potrebbe nei prossimi mesi approdare sul mercato del green public procurement.

«Da diversi anni abbiamo dato dei laboratori in comodato gratuito all’Università di Pisa – spiega Maurizio Signorini – il dipartimento di chimica e chimica industriale ha portato nella nostra sede a Santa Croce diversi strumenti. All’interno vengono svolte delle prove e ricerche per i possibili riutilizzi dei materiali plastici di scarto e nell’ambito di questo progetto è nato il polimero che finalmente ha caratteristiche ottimali per essere utilizzato a livello industriale, come appunto è avvenuto con l’aspirapolvere».

Il nucleo universitario all’interno dei laboratori di Ecolevante è composto da 6 ricercatori, ai quali si aggiungono diverse professionalità nel corso dell’anno. Caterina Cellai, che è responsabile per il gruppo Ecolevante dei laboratori spiega che l’obiettivo del progetto (che in realtà sono due, il primo Renuma e il secondo Retenuma) era appunto quello di «compatibilizzare materiali plastici diversi tra loro, così come arrivano dagli impianti di selezione, e renderli di nuovo processabili». Ma non solo, era anche necessario avvicinare il mondo dell’industria a quello della ricerca. Ed è così che sono entrate in campo altre aziende, come la Mpt di Calcinaia, che si occupa di stampaggio ad iniezione e che ha utilizzato il processo creato nei laboratori Ecolevante per realizzare la scocca dell’aspirapolvere.

«Dipende tutto da quale funzione deve avere il prodotto finale – spiega Caterina Cellai – nei nostri laboratori, sempre sotto la direzione dell’Università di Pisa, è già stata svolta una ricerca per la messa a punto di un processo di miscelazione per la realizzazione di bancali per il trasporto di merci utilizzando plastica di riciclo, ma in questo caso la caratteristica fondamentale che dovevano avere era la resistenza al peso. Nel caso di prodotti come un aspirapolvere invece la caratteristica fondamentale è la resistenza agli urti. Per questo è tanto importante la ricerca svolta nel nostro laboratorio, per rispondere sempre ad esigenze finali diverse».

Torna all'archivio