[06/08/2008] Energia

E dopo le emergenze... dacci oggi il nostro sondaggio (nucleare) quotidiano

LIVORNO. Il tono è del tipo “Ora ve lo diciamo noi come stanno le cose”. Stiamo parlando del comunicato stampa che accompagna i risultati del sondaggio Confesercenti-Swg secondo il quale il 54% della nostra popolazione adulta è favorevole, il 36% in disaccordo di cui un più intransigente 21% totalmente in disaccordo con la realizzazione di nuove centrali nucleari.

«Sono davvero lontani i tempi del referendum del 1987 sul nucleare che vide una schiacciante maggioranza per il no – afferma Confesercenti - La bocciatura degli antinuclearisti è resa più evidente dal fatto che il “sì” in maggioranza è il frutto di un’indagine partita dopo le recenti notizie degli incidenti in terra francese».

Peccato che proprio a seguito dei continui incidenti che si sono verificati a Tricastin con le conseguenti (piccole, fortunatamente) fughe radioattive, anche il Sole 24 ore abbia avviato un sondaggio online e i risultati sono profondamente diversi. Il sondaggio del Sole 24 ore premette che «Le rinnovabili in Italia sono ai minimi negli ultimi 15 anni. Il prezzo del petrolio è balzato del 30% da inizio anno. E il nucleare ancora un dibattito. Quale soluzione per il futuro energetico nazionale?»

Tra le possibili risposte (rigorosamente nel seguente ordine) soltanto l’8% dei lettori del Sole 24 ore online ha scelto: «Nucleare. Gli incidenti di questi giorni in Francia non hanno avuto gravi conseguenze. Non ci sono alternative valide per il futuro». Il 57% invece ha risposto « Rinnovabili. Bisogna investire di più su sole, vento, biomasse, geotermico e idroelettrico. Per il nucleare bisogna risolvere i problemi di sicurezza e di smaltimento delle scorie». Il 31% delle preferenze è andato a «Mix energetico. Non esiste un´unica soluzione: il futuro è un mix guidato da nucleare e rinnovabili». Mentre un 4% ha ammesso « Non ne so abbastanza. Le informazioni sono discordanti. Vorrei capire meglio il contributo che possono fornire le rinnovabili, i rischi del nucleare e i danni dell´attività dell´uomo sull´atmosfera».

Tornando allo studio Confesercenti Swg (800 inetrvistati secondo il metodo di rilevazione CAWI - Computer Aided Web Interviewing) sottolineiamo che nonostante il presunto trionfale risultato pro nucleare, il 25% del campione (880 persone) intervistato e favorevole all´atomo «continua a non fidarsi e vorrebbe la nuova centrale abbondantemente lontana dalla sua zona, ovvero distante più di 500 chilometri».

In ogni caso secondo la Confesercenti da questi dati «emerge subito il fatto che sul nucleare è ora di finirla con i veti, ma la parola d’ordine deve essere semmai sicurezza, sicurezza ed ancora sicurezza. Occorre insomma… esagerare nell’approntare tutte le misure idonee a dare tranquillità alla popolazione. Va inoltre sfruttata la chiara propensione degli italiani al risparmio energetico. In questo caso l’obiettivo deve essere investire e favorire questa tendenza con incentivi mirati, perché dare spazio alle fonti alternative vuole dire costruire il futuro».
Peccato che investendo sul nucleare si distolgono investimenti dalla ricerca sulle rinnovabili!

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