[07/08/2008] Comunicati

La contabilità ambientale resiste almeno nel Dpef Toscano

LIVORNO. Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato alla fine di luglio il Dpef 2009, ovvero il documento di programmazione economica e finanziaria che è la cornice al cui interno dovrà essere costruito il bilancio per il prossimo anno e che allo stesso tempo è la declinazione, aggiornata, del programma di governo e del programma regionale di sviluppo.
Nel documento in cui si fa in premessa un’analisi della difficile fase del ciclo economico italiano, si danno anche alcune risposte per contrastarne la tendenza: è scritto infatti nella presentazione che per aumentare la competitività del sistema toscano e ridurre il carico fiscale la Regione intende operare «con interventi mirati, selettivi e redistributivi, nell’ambito delle sue limitate competenze, per favorire processi virtuosi e uno sviluppo di qualità».

Interventi che alla luce dei tagli previsti dalla manovra economica del Governo, avranno un particolare significato anche per quanto attiene alle politiche sociali.
Alla base della definizione del Dpef, si legge nella premessa, «l’integrazione delle politiche, ai fini di uno sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, si conferma principio guida e metodo che permea tutta l’attività regionale» e se forse qualcosa in più in termini di integrazione si poteva certo fare, molte delle misure previste non vi è dubbio che vadano verso la direttrice della sostenibilità ambientale e sociale. E il fatto che si preveda la sperimentazione di linee guida sulla contabilità ambientale, tra le priorità da realizzare nel 2009 è un segnale senza dubbio apprezzabile.

Un particolare significato, politico oltreché operativo, potranno avere anche le misure previste per la realizzazione del piano energetico. In piena controtendenza rispetto alla politica energetica nazionale (che verrà presentata tra sei mesi dal ministro Scajola, ma che è stata già ampiamente annunciata) nel Dpef toscano il programma strategico per la sostenibilità prevede nel settore energia di proseguire sulla strada dei finanziamenti previsti dal Piano regionale di azione ambientale (Praa) 2007/2010, per interventi mirati alla razionalizzazione e la riduzione dei consumi energetici e l’aumento della percentuale di energia ottenuta attraverso l’uso di fonti rinnovabili, per cui proseguirà anche la gestione del programma di incentivazione finanziaria. Programmi che saranno rivolti sia a imprese e soggetti pubblici locali, sia ai soggetti che operano sul territorio per promuovere e migliorare l’attuazione degli interventi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, attraverso azioni di accompagnamento (sensibilizzazione, animazione, sostegno tecnico, ecc.), ma che prevedono anche azioni finalizzate alla razionalizzazione e alla riduzione dei consumi energetici nei sistemi produttivi.

Tutte azioni rivolte specificamente alle politiche di ecoefficienza per il rispetto del protocollo di Kyoto, ma come viene sottolineato che non esauriscono tutti gli interventi regionali per l’adattamento e la mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici. Le azioni si collegano infatti, con altri interventi previsti in altri pezzi del Dpef, quali gli interventi sulla mobilità sostenibile, la qualità dell’aria, la bioedilizia.
Per Kyoto sono state assegnate specifiche risorse per trasformare l’Osservatorio regionale (nato ad hoc) e per cui è stato approvato uno schema di accordo di collaborazione con l’Ibimet-Cnr, in un centro di coordinamento, supporto, informazione e assistenza agli enti locali e alle imprese, per ottemperare a quanto previsto dal protocollo.

Tra le priorità programmatiche per la sostenibilità e competitività del sistema energetico, rimane in campo l’accordo di Programma tra la Regione Toscana, i Comuni di Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Montecatini Val di Cecina, Monteverdi Marittimo, Monterotondo Marittimo, Montieri, Chiusdino, Radicondoli e Casole d’Elsa; le Province di Grosseto, Pisa e Siena; le Comunità Montane Zona F – Val di Cecina, Zona R - Colline Metallifere, Zona U - Val di Merse e il Consorzio Sviluppo Geotermico (CoSviG), per realizzare nei diversi territori i distretti delle energie rinnovabili e alternative.

Un progetto che non avrà solo il merito di fare realizzare (come auspicato) impianti volti a produrre energia da fonti alternative al petrolio, ma anche quello di incentivare la realizzazione di una filiera industriale per la produzione delle tecnologie necessarie. Un buon viatico per una riconversione in chiave ecologica dell’economia toscana. Purchè non rimangano solo progetti.

Torna all'archivio