[19/04/2006] Rifiuti

Di Rocca: «Facciamo crescere l´Ato dal basso»

LIVORNO. «E’ giunto il momento che l’Ato prenda corpo, non sia più solo una entità definita dalle leggi. Penso che debba crescere dal basso, a partire dalla collaborazione fra le aziende e dalla messa in rete degli impianti che esistono sul nostro territorio». E’ un momento delicato, quello che sta attraversando Aamps, la spa interamente posseduta dal Comune di Livorno che gestisce il ciclo dei rifiuti nella città capoluogo. Ed il suo presidente Filippo Di Rocca (nella foto) cerca di spingere lo sguardo un po’ più in là delle questioni dell’oggi, quelle che sono fatalmente legate all’applicazione della tariffa d’igiene ambientale e alle quali i cittadini livornesi sono più attenti. Impossibile, quindi, ignorarle. «L’introduzione della tariffa – dice Di Rocca – rappresenta una rivoluzione sia sul piano culturale che tecnico. E’ ovvio che questa rivoluzione sia accompagnata da una tensione che però definirei positiva».

Perché positiva?
«Beh, in questi giorni l’azienda sta rispondendo alle tante richieste di chiarimento che arrivano dai cittadini e fino ad ora non si erano mai rivolti a noi per questo tipo di problemi. Per noi è un banco di prova importante».

Che bilancio ne trae finora?
«E’ ovvio che il problema non si pone per quelle utenze, soprattutto quelle domestiche, che hanno avuto leggerissimi scostamenti rispetto agli anni precedenti. Chi è chiamato a pagare di più è naturale che mostri qualche preoccupazione maggiore. Però quando vanno nei nostri uffici non usciranno soddisfatti perché la cifra da pagare resta quella, ma comunque ricevono tutte le informazioni del caso. E mostrano di capire il lavoro che l’azienda sta facendo. Vorrei dare solo un numero: 80 mila. Tante sono le fatture che abbiamo inviato. Ed è chiaro che con cifre di questo genere qualche problema si apre. Finora la scelta di creare nostri sportelli con personale opportunamente formato sta dando frutti confortanti. E credo che stia pagando anche la volontà di avere uno stile sobrio, un profilo basso improntato all’umiltà ed alla disponibilità all’ascolto».

Avete deciso anche di aprire sportelli itineranti nelle circoscrizioni. Perché?
«Per andare incontro alle esigenze dell’utenza che ha maggiori problemi di spostamento. Pensiamo agli anziani, ad esempio. Credo che dal rapporto con le circoscrizioni possiamo aspettarci di più, a partire da noi: dobbiamo essere pronti a fornire una collaborazione ancora maggiore».

Ci sono slittamenti nei termini di pagamento della prima rata?
«No, la scadenza è fissata al 30 aprile. Noi consigliamo a tutti gli utenti di pagare almeno la prima rata nei tempi previsti, anche per non entrare in una situazione di morosità davanti alla quale abbiamo l’obbligo di assumere provvedimenti».

Dicevamo della necessità di affrontare anche questioni di prospettiva. L’introduzione della Tia ci offre su un piatto d’argento l’interrogativo più importante: che cosa farà Aamps da grande?
«Rispondo con una battuta: ciò che vorranno i genitori ed i nonni. Scendendo nel dettaglio, siamo in un quadro nazionale quantomai incerto in termini di contenuti e perfino di scadenze. Secondo il testo unico appena approvato, bisognerebbe andare a gara entro sei mesi dalla sua applicazione, ovvero entro la fine di ottobre. Credo che sia necessario imprimere un indirizzo politico ben preciso alla gestione del ciclo dei rifiuti. Le nostre sono aziende che lavorano non per fare quattrini, ma per risolvere i problemi delle nostre comunità: è un elemento di valorizzazione secondo me molto importante».

Scendendo sul nostro territorio, quali prospettive intravede?
«Innanzitutto proseguire nella collaborazione già avviata con Rea e Asiu. E’ una strada irreversibile, nella quale riteniamo sia giusto coinvolgere anche Esa: è il modo migliore per fare crescere dal basso l’Ato, perché non sia più solo un’entità definita dalle leggi, ma un soggetto che prenda corpo. Cominciando intanto con il mettere in rete gli impianti che attualmente ci sono. Ma le nostre prospettive riguardano anche l’impegno costante sul miglioramento dei servizi, anche in rapporto con l’introduzione della tariffa».

In che senso?
«Noi stiamo lavorando da alcuni mesi per affiancare l’applicazione della Tia al lancio di servizi aggiuntivi ed al miglioramento di altri. Stiamo partendo con la distribuzione di biocomposter per agire sulla riduzione dei rifiuti, stiamo mettendo nuovi cestini in centro, stiamo progettando una stazione ecologica in via delle cateratte, partiremo con la raccolta porta a porta nella zona industriale del Picchianti, un tema che fra l’altro si intreccia con quanto dispone il testo unico sulla questione dei criteri di assimilabilità dei rifiuti».

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