[13/08/2008] Vivere con cura di Marinella Correggia

Vorrei ma non ho tempo

“Eh, non ho tempo nemmeno per lavare l’insalata, ecco perché la compro incellofanata anche se so che non è ecologico”. Quante volte sentiamo affermazioni simili. Poco giustificate nella fattispecie – lavare l’insalata richiede attimi. A volte proprio sbagliate, come quando dicono: “Uso l’auto perché non ho tempo di aspettare i mezzi pubblici”. Bene: Ivan Illich tempo fa calcolò che l´automobile è un mezzo lentissimo, perché procurarsela e mantenerla costa molte ore di lavoro. Si tratta di pensare in prospettiva e non nel brevissimo periodo.

Sul lato politico, ci si può chiedere perché gli aumenti di produttività non vanno più da tempo a finire nella riduzione dell’orario di lavoro ma piuttosto nei profitti. O perché non si liberano le strade urbane dalle auto che fanno perdere tempo negli spostamenti. Domande retoriche.

Fatto sta che, anche se sembra paradossale, sono proprio i tanti mezzi tecnologici e l’eccesso di merci a disposizione che comprimono il tempo. Primo, per avere e usare tante cose occorre spendere tante ore nel lavoro. Secondo, la stessa fruizione fa perdere tempo (code, ingorghi, manutenzioni, pulire gli oggetti in eccesso). Terzo, la società dei consumi ci offre sempre più oggetti e impegni e presunti divertimenti e “opportunità” (avvelenate) mentre la giornata continua a essere di 24 ore.

Che fare? Alcune ricette per trovare tempo. Anche per essere ecologisti.

* Più tempo meno cose. Rallentando, avendo più tempo, rallentano i consumi. Chi va di fretta consuma di più anche perché riflette meno e tralascia abitudini ecologiste.

* L’auto lentezza. E’ stato calcolato che nelle città con oltre 500mila abitanti - quelle oltretutto più dotate di mezzi pubblici - nel traffico congestionato si perdono oltre 170 ore all´anno per auto.

* Non sprecarlo stoltamente. Di tempo se ne perde anche tanto; salvo poi dire di non averne. Ad esempio perché quasi un italiano su due, adulti e infanti, si dedica quotidianamente ai giochini sul computer, o sulle playstation, o sul cellulare o infine nelle sale giochi. E "cerca di ricordare (...) il tempo che ti hanno portato via l´inutile dolore, la sciocca allegria, un´avidità insaziabile e il frivolo conversare" (sempre Seneca). Telefonino, telefono e email, con parsimonia.

* Più cose insieme. Possiamo tenere le mani occupate - a schiacciare le nocciole, a cucinare, a stirare - mentre intratteniamo amici o ascoltiamo la radio. Un giro nel verde con i figli soddisfa in una volta due bisogni, stare con loro e stare nella natura; e magari un terzo, quello alimentare, se raccogliamo erbe e frutti mangerecci.

* Un libro per i mezzi pubblici. Nelle code, sui bus nel traffico (ma anche in attesa di una riunione che tarda a iniziare), una cosa si può fare sempre: leggere.

* Difendersi dai ladri di tempo. Ladri esterni: riunioni troppo lunghe senza ragione, lunghe telefonate, interruzioni, eterne discussioni, disinformazione da eccesso di informazioni, timore di essere «tagliati fuori». Ladri interni: incapacità di dire dei no, assenza di piani di lavoro, sindrome del rimandare al domani, problemi di salute o di sonno.

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