[19/08/2008] Energia

Le strolaghe timide e l´eolico off-shore tedesco

LIVORNO. La Germania si è data un Piano ambizioso: produrre entro il 2020 diecimila megawatt di energia elettrica da campi eolici off-shore nel Mare del Nord e nel Mar Baltico, e ha già avviato la costruzione del primo. Potrebbe però trovarsi davanti ad una complicazione inaspettata. Il contributo importante che l´eolico in mare può dare alla limitazione delle emissioni di gas serra tedesche deve fare i conti con presenze di avifauna che potrebbero essere danneggiate non dall´impatto con le pale, ma dalla loro presenza.

Secondo quanto scrive "Spiegel online", un rapporto interno che circola nell´Ufficio federale per la navigazione marittima e l´idrografia (Bsh) giunge alla conclusione che una popolazione di strolaghe del Mare del Nord potrebbe essere in pericolo. Christian Dahlke, portavoce del Bsh , conferma che «Secondo le attuali informazioni relative a questo uccello, abbiamo un problema per quanto riguarda l´approvazione di un maggior numero di parchi eolici».

Il problema non è che le strolaghe impattano sui campi eolici, ma che questi uccelli sono molto timidi e tendono a stare molto lontani da qualsiasi attività umana. Secondo il rapporto, i 18 parchi eolici offshore già approvati potrebbero far allontanare in maniera permanente un migliaio di questi uccelli, solo l´uno per cento dell´intera popolazione di strolaghe del Mare del Nord, ma anche il massimo di quanto consentito dalla Convenzione di Ramsar sulle zone umide di importanza internazionale e che riguarda un certo numero di zone umide tedesche al largo delle quali dovrebbero sorgere impianti eolici off-shore.

Oltre 900 pale eoliche hanno già avuto il nulla-osta, ma per raggiungere gli obiettivi del governo di Berlino ce ne vorrebbero da 2 mila a 3 mila, il che significa che questi piccoli uccelli tuffatori potrebbero impedire alla Germania di raggiungere i suoi obiettivi per le energie rinnovabili e di riduzione delle emissioni, con un taglio del 40% della CO2 rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020 e che vedono nell´eolico uno dei suoi principali pilastri.

Il viceministro dell´ambiente, Michael Müller, si augura che possa essere trovata una soluzione pragmatica al problema delle strolaghe e pensa che sia possibile contemperare la protezione di questi appartati uccelli e gli obiettivi per l´energia eolica del governo tedesco. Guardandola dai nostri provinciali lidi, questa vicenda delle strolaghe ha dell´incredibile: è stato lo stesso ente statale che è interessato alla realizzazione di impianti, che il governo considera, strategici a porre il problema della salvaguardia delle strolaghe e il rispetto della Convenzione di Ramsar, senza bisogno di proteste di associazioni ambientaliste o comitati, nel puro e semplice rispetto delle procedure e degli impegni internazionali sottoscritti. Nel rispetto di una specie protetta che non è immediatamente colpita dall´eolico, ma può esserne in parte "disturbata", e che è evidentemente considerata un patrimonio nazionale prezioso, almeno quanto gli impegni che il governo si è dato. Partendo da qui è anche più facile trovare le soluzioni per strolaghe, uomini e pale eoliche.

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