[21/08/2008] Acqua

Il Pacifico con l´acqua alla gola

TARAWA-SUD (Kiribati) Se l´innalzamento del livello del mare obbligasse ad evacuare la Casa Bianca a Washington, sono sicuro che l´atteggiamento del mondo verso il riscaldamento climatico sarebbe molto differente.
Questo è accaduto poco tempo fa con uno degli edifici della sede della presidenza della Repubblica di Kiribati, cosa che mi ha obbligato a trasferire i miei uffici in zone più alte.

Per il popolo di Kiribati, una nazione insulare di appena 105.400 persone che abitano 33 atolli sparsi nell´oceano Pacífico centrale, il riscaldamento e l´aumento del livello del mare sono pericoli molto reali.
Come ha documentato il Programma ambientale del sud Pacifico, due isolotti disabitati, Tebua Tarawa e Abanuea, sono scomparsi sotto le acque nel 1999.

L´acqua, o meglio la mancanza di acqua, costituisce un enorme problema per diverse isole del Pacifico, specialmente per il gruppo dei piccoli Stati insulari che non hanno un sistema fluviale e dipendono da delicate risorse idriche sotterranee proprie degli atolli corallini. In questo gruppo si incontrano, tra gli altri, Palau, isole Marshall, Kiribati, Tuvalu, Naurú, Niue e Isole Cook.

Le isole Kiribati scarseggiano di terre sufficienti per stagni o laghi artificiali e la maggioranza della nostra popolazione non ha depositi per conservare l´acqua. Pertanto dipendiamo dalle falde sotterranee.

Però, mentre si riduce la terra, lo fa anche la sua capacità di trattenere queste risorse, fino al punto di non poter somministrare acqua dolce sufficiente alla popolazione. La perdita di territori provocherà anche una maggiore erosione costiera.

Abbiamo sempre riconosciuto la necessità di conservare le nostre riserve idriche. E´ vitale che lo facciamo per la nostra estrema fragilità davanti a qualsiasi siccità limitata o alla invasione dell´acqua marina nelle falde di acqua dolce.

La natura porosa dei nostri suoli di orogine corallina fa in modo che gli specchi d´acqua siano molto vulnerabili alla contaminazione. Perciò, la mancanza di acqua potabile non è rara, e quando c´è mantenerne la qualità per i consumi umani comporta costi maggiori. La densità della popolazione dei centri urbani esacerba questi problemi.

E´ chiaro che l´insediamento umano e il cambiamento climatico determinano la qualità e la disponibilità delle fonti d´acqua per la nostra gente. Il governo e tutte le comunità devono impegnarsi nella sua preservazione e conservazione. Occorre che le autorità abbiano una ferma volontà e direzione politica per proteggere saggiamente le risorse idriche.

Però occorre anche migliorare i servizi igienici e di depurazione per impedire che le acque nere contaminino il substrato. Dobbiamo vivere sopra le falde dalle quali estraiamo l´acqua, il che presenta una serie di problemi di salute pubblica. Queste sono le sfide che dobbiamo affrontare.

Bisogna prendere in considerazione anche l´eventualità di trasportare acqua nelle isole, specialmente se la pioggia scarseggia e l´acqua sotterrranea diminuisce.

Il mio governo ha deciso di adottare come slogan la frase "Acqua oer comunità in salute, ambiente e sviluppo sostenibile", che contiene la nostra politica idrica nazionale. Questa politica, implica di assumere varie iniziative che affrontino le preoccupazioni relative all´acqua ed alla depurazione, che sono state avviate in collaborazione con agenzie internazionali come il Programa delle Nazoioni Unite per lo sviluppo e il Fondo delle Nazioni Unite per l´infanzia.

Però la nostra capacità di far fronte a questi problemi è limitata per la nostra situazione riguardo alle risorse . Senza l´assistenza della comunità dei donatori, non ci risulterà facile affrontarli.

Allo stesso tempo, una parte significativa del problema potrebbe essere affrontato sul piano amministrativo. E´ molto importante E´ molto importante che i piani di azione discussi in conferenze internazionali come l´Asia-Pacific water forum, tenutasi dal 3 al 5 dicembre 2007 a Beppu, Giappone, vengano inclusi nelle politiche nazionali. Senza politiche idriche razionali sarà molto difficile affrontare questi temi a vasto raggio.

Anche se il dibattito su questi temi è carente, è sempre più urgente non sperare più ma affrontarli ora. Non c´è tempo da perdere.

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