[21/08/2008] Comunicati

Emozioni, shock, ambiente, paesaggio

LIVORNO. Le pale eoliche che il sindaco di di New York Michael Bloomberg (Nella foto) vorrebbe installare sui tetti dei grattacieli di New York sono per il corrispondente di Repubblica Mario Calabresi «una proposta shock accettabile solo perché l’America vive tempi in tempi in cui in nome del risparmio energetico si può fare e chiedere quasi qualsiasi cosa». Qualunque cosa appunto, come per esempio rompere il tabù trentennale delle trivellazioni petrolifere al largo delle coste statunitensi. Tabù rotto da Bush e frantumato da Mc Cain, con Obama indeciso se raccoglierne le briciole o spazzarle via del tutto. Ma questo non viene definito shock né da Calabresi né da parte dei comitati di quartiere di Manhattan, che promettono battaglie contro «l’offesa al paesaggio», ovvero lo skyline della loro metropoli votato sempre più ad avvicinarsi al cielo.

Poi c’è il Pincio. Ci vogliono fare un parcheggio. Un bello shock anche quello, o forse no. Perché in fondo, anche se lì c’erano gli orti lucilii, necropoli, le ceneri di Nerone e quant’altro, Roma necessita di parcheggi. Che sono brutti è vero, però servono. Quindi non sarebbe uno shock farci un parcheggio, c’è ben altro per scioccare: per esempio farci un parcheggio con in mezzo una pala eolica , oppure rivestire i tetti delle case intorno di pannelli fotovoltaici, perché come dicono le sovrintendenze di tutta Italia rovinano il paesaggio dei centri storici (già dalmatizzati di parabole satellitari e condizionatori).

A proposito di sovrintendenze, questa volta ha dovuto arrendersi quella di Mantova, peccato che non abbia perso contro un imprenditore del fotovoltaico o dell’eolico (egoisti e affaristi, lucrano sull’ambiente e sul paesaggio!), bensì contro i costruttori edili, che vogliono cementare 30mila ettari sulla riva dei due laghi del Mincio che abbracciano le mura del Palazzo Ducale e del castello di San Giorgio, colandoci 180mila metri cubi di cemento e di belle villette a schiera. Il vincolo posto dalla sovrintendenza è stato annullato dal Tar, e così adesso sovrintendenza e Comune dovranno cercare di fermare il progetto davanti al Consiglio di Stato.

Anche questo sarebbe un bello shock, uno shock oppure un’emozione assai negativa, come incalza nella sua rubrica Lapsus (sempre su Repubblica) Stefano Bartezzaghi, citando l’architetto di fama che per apparire nei tg ha a disposizione una sola battuta e sceglie “L’architettura deve dare un’emozione alla gente”.

Bartezzaghi sottolinea con grande ironia la banalità dell’affermazione («la stessissima idea viene propugnata da cantautori, scrittori, registi, massaggiatrici… e perfino dall’homo sapiens che per primo ebbe l’intuizione di incidere la figura del bufalo nella sua grotta aveva in testa l’esigenza di dare un’emozione alla gente»). E aggiunge: «non si ha tutto questo posto per riporre le emozioni che ci vengono date». Appunto, ricordiamoci che ambiente (e il paesaggio, che fa parte dell’ambiente), non è solo emozione.

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