[22/08/2008] Comunicati

Accra cerca di rilanciare il lento cammino verso il post Kyoto

LIVORNO. Il presidente del Ghana, John Kufuor, ha aperto ad Accra il meeting della Framework convention on climate change dell´Onu (Unfccc) portando l´esperienza concreta del suo Paese che negli ultimi tempi ha conosciuto un´alternanza di siccità ed inondazioni. «In Ghana le piogge sono diminuite del 20% negli ultimi 30 anni, mentre circa 1.000 km2 di terre sono state perdute nel delta del Volta a causa dell´aumento del livello del mare e delle inondazioni. Esiste un bisogno urgente di rafforzare la capacità dei Paesi, soprattutto in Africa, per far fronte a tali impatti climatici. E´ per questo che io vorrei chiedere un accordo internazionale o un´intesa con la quale i Paesi in via di sviluppo s´impegnino a lottare contro il cambiamento climatico. In cambio, la comunità internazionale dovrà impegnarsi a fornire finanziamenti adeguati, prevedibili ed a lungo termine e dei sostegni in termine di trasferimento di tecnologie e di rafforzamento delle capacità. Il tempo scorre per i negoziati dedicati all´accordo internazionale cruciale sul cambiamento climatico che farà non solo ridurre radicalmente le emissioni di gas serra, ma genererà anche miliardi di dollari di cui i Paesi poveri hanno bisogno per adattarsi agli effetti inevitabili del cambiamento climatico».

Agli Accra climate change talks dovrebbe essere fatto un ulteriore passo verso la conferenza mondiale sul clima di Copenaghen del 2009, ma il calo di tensione, se non di interesse, verso il cambiamento climatico pare evidente, come se la fatica per arrivare ad un accordo sul post-Kyoto per il 2012 avesse fiaccato molte energie ed entusiasmi. Chi non sembra mollare è il segretario esecutivo dell´Unfccc, Yvo de Boer, che sottolinea che «Le parti riunite nel Protocollo di Kyoto devono rapidamente raggiungere un accordo su regole e sistemi che saranno messi a disposizione dei Paesi sviluppati per raggiungere i loro obiettivi futuri di riduzione di emissioni».

I 1600 partecipanti seguiranno ad Accra un incontro di lavoro sugli approcci settoriali e le azioni specifiche Ad hoc working group on further commitments for annex I parties under the Kyoto Protocol (AWG-KP). Attualmente, il Clean development mechanism (Cdm) del protocollo di Kyoto permette solo riduzioni di emissioni a partire da progetti che ricevono crediti, la discussione gira intorno a come estendere il meccanismo ad importanti settori economici come acciaio, cemento, energia.

Un secondo workshop (Ad hoc working group on long-term cooperative action under the Convention (AWG-LCA) si occupa degli approcci politici e delle offerte positive per ridurre le emissioni dovute alla deforestazione ed al degrado delle foreste nei Paesi in via di sviluppo che rappresentano il 20% del totale delle emissioni climalteranti.

De Boer spiega che «Le parti esamineranno non solo cosa sia necessario in termini di finanziamenti, ma anche cosa debbano produrre nel contesto di un nuovo international deal, e precisamente quale tecnologie siano necessarie. Il dibattito darà anche indicazioni su quali infrastrutture siano necessarie per implementare una visione condivisa nei settori finanziario, tecnologico e dell´efficienza energetica degli edifici».

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